I due coniugi di Brescia uccisi da due stranieri ai quali avevano ceduto un’altra pizzeria

Pachistano delitto bresciaMotivi di concorrenza aggravati da una disputa per la cessione di un esercizio commerciale sarebbero all’origine del duplice omicidio dei due coniugi proprietari della pizzeria “da Frank” di Brescia. Così viene spiegato dagli investigatori l’arresto di un indiano e di un pakistano per il feroce agguato di martedì scorso, attribuito in un primo momento alla vendetta di spacciatori, contro cui Francesco Seramondi e sua moglie Giovanna Ferrari avevano sporto denuncia.

Indiano delitto bresciaIl fermo dei due stranieri è avvenuto nel pomeriggio di domenica. Sono le persone alle quali i coniugi Seramondi avevano ceduto quattro anni fa la loro prima pizzeria da asporto, “Dolce e Salato”, fallita qualche mese dopo il passaggio di quote. Le due attività erano nello stesso piazzale, una davanti all’altra. Proprio la rivalità sul mercato, oltre ad accordi economici non rispettati, rappresenterebbero il movente del delitto. Pare che gli assassini dovessero ancora del denaro alle vittime, ma non erano più in condizioni di pagare. Soprattutto però si ritenevano danneggiati dal fatto che essi fossero costretti a chiudere la sera entro le 22, mentre i Seramondi potevano tenere aperto il loro locale “da Frank” fino a notte inoltrata: ciò dipendeva da una ordinanza del Comune di Brescia emessa nel 2010 e che pare fosse stata loro taciuta quando avvenne in passaggio di proprietà.

Francesco Seramondi, 65 anni, e la consorte Giovanna Ferrari, di due anni più giovane, 'freddati' l'11 agosto 2015 nella loro pizzeria da asporto "Da Frank" che gestivano da tempo nella zona Mandolossa, alle porte di Brescia. Ansa/ Filippo Venezia
Francesco Seramondi e la consorte Giovanna Ferrari/Ansa/ Filippo Venezia

Gli agenti della Squadra Mobile di Brescia hanno anche recuperato in un campo l’arma del delitto: si tratta di un fucile a canne mozze come già era stato ipotizzato dagli inquirenti. I killer hanno infatti sparato ripresi dalla telecamera interna della pizzeria, prima di scappare a bordo di uno scooter di piccola cilindrata. Gli inquirenti sono arrivati agli assassini attraverso alcune cifre della targa del motorino ripresa da telecamere di sicurezza installate in strada. Anche lo scooter usato per il duplice omicidio é stato trovato e posto sotto sequestro. Confermando l’arresto degli esecutori materiali dell’agguato di Brescia, il ministro degli Interni Angelino Alfano ha detto: “Il presidio dello Stato funziona, è attivo ed è efficace e rafforza il senso di sicurezza e di protezione nei cittadini. Mi congratulo con la polizia e la Magistratura di Brescia per il silenzioso e incessante lavoro”.

Proprio sabato, nel corso dei funerali delle due vittime, tenutisi a Nuvolento, nel Bresciano, in una chiesa gremita di amici e conoscenti e di molti sindaci della zona, il parroco aveva detto: “La speranza è che chi si è macchiato di questo orrendo crimine possa ammettere e chiedere perdono”.

“Brescia , gli assassini due asiatici? No comment…”. Questo invece il commento su Twitter del senatore di Fi Maurizio Gasparri.

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