Doppia mossa ostile della Germania: patto con Macron per il controllo dell’Ue e sospensione della partecipazione all’operazione Sophia nel Mediterraneo. Ma Conte riequilibra

In mattinata il patto della Merkel con Macron per accentuare il controllo bilaterale sulla politica dell’Unione europea. Poi, in serata, la notizia che la  Germania sospende la partecipazione all’operazione ‘Sophia’, cioè lo spiegamento navale dell’Ue per contrastare la tratta di esseri umani attraverso il Mediterraneo. Dopo il dispiegamento della fregata ‘Augusta‘, nessun’altra nave della marina tedesca parteciperà.
La decisione di Berlino sarebbe la conseguenza della riluttanza del governo italiano a permettere ai rifugiati di sbarcare. Davanti alla Commissione Difesa ed Esteri, il generale Eberhard Zorn ha spiegato che la nave ‘Augusta‘ avrebbe dovuto essere sostituita all’inizio di febbraio dalla nave ‘Berlin‘, ma questo non avverrà. La ‘Berlin‘ si terrà comunque pronta e potrebbe essere nel Mediterraneo nel giro di due settimane, se la decisione verrà annullata.

«Devono essere chiariti i compiti della missione», dice il ministero della Difesa tedesco. «Nel quartier generale di ‘Sophia‘ restano i nostri uomini e la nave Berlin, nel frattempo, viene impiegata in esercitazioni Nato nel Mare del Nord».

L’operazione ‘Sophia’ era stata lanciata nel 2015 con il compito di arrestare i contrabbandieri e interrompere il traffico di migranti e, allo stesso tempo, addestrare la Guardia Costiera libica e contribuire all’attuazione dell’embargo dell’Onu sulle armi in alto mare al largo delle coste libiche. Il mandato della missione è stato rinnovato a dicembre per tre mesi e si concluderà alla fine di marzo.

La prima reazione dall’Italia è quella del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il quale commenta:  «La missione Sophia aveva come mandato di far sbarcare tutti gli immigrati solo in Italia e così ha fatto, con 50.000 arrivi nel nostro Paese. Perciò, se qualcuno si fa da parte, per noi non è certo un problema’».

MA CONTE STEMPERA – Intervengono però sia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sia il ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, per stemperare e smussare gli spigoli.

«E’ legittimo interrogarsi sull’efficacia delle politiche globali che stiamo perseguendo sia a livello di Unione Europea sia a livello di Stati singoli, ma questo – fa notare Giuseppe Conte – non vuol dire mettere in discussione la nostra storica amicizia con la Francia. Il rapporto tra i due paesi rimane forte e saldo a dispetto di qualsiasi discussione politica» E aggiunge che la campagna elettorale per le Europee può essere una “buona occasione” per il confronto». Tuttavia Conte incalza l’Ue: «Deve battere un colpo e intervenire coralmente per lo sviluppo dei Paesi africani. Con le Istituzioni francesi e quelle Ue lavoreremo per soluzioni condivise».

E il ministro Moavero, sulla stessa lunghezza d’onda, conferma che i rapporti con la Francia, pur in un confronto dialettico, sono comunque improntati a un’alleanza consolidata.

 

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