Trovato morto in casa il regista Massimo Manni che lavorava per La7. La Procura di Roma indaga: ha ordinato l’autopsia

Il regista Massimo Manni in una foto tratta dal suo profilo Facebok.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per stabilire cause e circostanze della morte del regista de La7 Massimo Manni, 61 anni, trovato morto in casa in casa ieri. A dare l’allarme è stata la sorella che non riusciva a rintracciarlo non essendosi presentato ad un appuntamento. E quando i vigili del fuoco sono riusciti ad entrare nell’appartamento in zona circonvallazione Clodia, forzando la porta che era regolarmente chiusa, hanno trovato tracce di sangue accanto al corpo e sul ventilatore. Manni presenta inoltre una ferita alla testa e una alla mano.  Entro domani verrà eseguita l’autopsia.

Comunque la Procura ha deciso di procedere per omicidio anche se non sono stati riscontrati segni di effrazione o altri elementi riconducibili a una colluttazione o all’ingresso di altre persone. In attesa dei risultati dell’autopsia, che potrebbero arrivare lunedì, la polizia in queste ore sta ascoltando familiari e conoscenti del regista per ricostruire le sue ultime ore di vita e se possa aver avuto recentemente problemi con qualcuno. Verranno sentiti anche i vicini per capire se qualcuno abbia notato qualcosa di strano.

Massimo Manni aveva curato per La7  la regia di alcuni programmi di approfondimento, tra cui  il “Processo” di Aldo Biscardi e le prime edizioni di “Otto e mezzo“.

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