STIPENDI CALCIATORI, C’E’ L’INTESA/ Serie A, per una volta tutti d’accordo nell’assemblea di Lega: taglio del 30% del compenso annuo dei tesserati e del 15% in caso di ripresa del campionato. Ma il sindacato dei giocatori insorge: “Tutto questo è vergognoso e irricevibile”

di FABIO CAMILLACCI/ Alla luce dell’emergenza coronavirus, dopo numerosi incontri, la Lega di Serie A è riuscita ad approvare all’unanimità le linee guida sul taglio degli stipendi di calciatori, allenatori e tesserati. Ovviamente Juventus a parte, che come sempre sta avanti anni luce rispetto agli altri club e già a fine marzo aveva provveduto a trovare un accordo con i suoi dipendenti: riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Un’intesa che al club bianconero frutterà effetti economici e finanziari per circa 90 milioni di euro sull’esercizio di bilancio 2019-2020. Qualora le competizioni sportive della stagione in corso dovessero riprendere, la Juve e i suoi tesserati negozieranno in buona fede eventuali integrazioni dei compensi sulla base della ripresa e dell’effettiva conclusione delle stesse attività.

L’accordo per le altre società. La formula elaborata dal presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino e dall’amministratore delegato Luigi, De Siervo ha compattato i club come di rado accade su temi così economicamente rilevanti. L’intesa raggiunta prevede una riduzione di un terzo della retribuzione totale annua lorda se non si riprenderà l’attività agonistica, e di un sesto se nei prossimi mesi si completerà la stagione. La stessa Lega ha poi chiarito che ogni singola società definirà gli accordi con i tesserati. Sarà questo dunque il prossimo passo da affrontare.

Ma l’Assocalciatori boccia l’accordo. Il presidente del sindacato dei giocatori Damiano Tommasi dichiara: “E’ una proposta vergognosa e irricevibile”. Il vicepresidente, Umberto Calcagno rincara la dose e aggiunge: “È chiara l’indicazione che si vuol far pagare solo ai calciatori gli eventuali danni della crisi. L’unica parte rilevante del comunicato della Lega è l’inciso con cui si dice che le squadre dovranno negoziare le modifiche contrattuali con i singoli giocatori”.

Le parole di Tommasi. Il leader dell’Aic sottolinea: “Se le società di serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando in realtà a tu per tu con i giocatori i singoli club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante. Come ha detto Messi, non riesco a capire la logica imprenditoriale alla base di questo comportamento: mettere in cattiva luce i giocatori, principali protagonisti dello spettacolo, quando tutti o quasi stanno già discutendo con i club come uscire insieme da questa crisi. Mi pare una follia”.

L’Aic ha anche emesso un comunicato. Nella nota dell’Assocalciatori si legge: “Pensare che si debba ricorrere ad una delibera assembleare per decidere di non pagare più nessuno lascia senza parole. Gli stessi presidenti che vorrebbero decidere la sospensione degli emolumenti hanno mandato in campo le squadre fino al 9 marzo, fatto allenare i calciatori fino alla metà di marzo e tuttora monitorano e controllano gli allenamenti individuali svolti secondo le direttive dello staff tecnico”.

Rimane l’incognita sulla ripresa o meno del campionato. Infatti, sulla stagione in corso e sull’eventualità di portarla a termine, l’associazione dei 20 club di A si è espressa così in un comunicato ufficiale: “La Lega Serie A sta seguendo l’evoluzione dello scenario in stretto coordinamento con la Uefa, la Figc e l’Eca. È stata confermata la volontà di portare a termine la stagione e di tornare a giocare, senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo consentiranno”. Per una volta, un po’ di buon senso anche nel calcio che conta.

 

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