PALIO, COSE MAI VISTE/ Siena: la contrada della Selva vince al fotofinish con il cavallo Remorex “scosso”. Beffa per il Bruco nonostante la caduta del fantino Giovanni Atzeni detto Tittia

di SERGIO TRASATTI/ Cose mai viste a Siena. Al termine del Palio, sembrava di essere piombati nel pieno di una partita di calcio o di una gara di Formula 1. Presunta vittoria della contrada del Bruco non confermata, come se si dovesse aspettare di rivedere le immagini alla Var nel caso di una gara di pallone, o come quando in F1 (recentemente accade spesso) molti verdetti sono “sub iudice”. Cosa è successo per arrivare a tanta incertezza? E’ successo che con uno splendido sorpasso all’ultimo metro, Remorex, il cavallo “scosso” cioè senza il fantino Giovanni Atzeni detto Tittia caduto in precedenza, ha beffato il cavallo del Bruco facendo impazzire di gioia la contrada della Selva. Insomma, vittoria al fotofinish: decisiva la “fotografia” come negli ippodromi.

Selva in festa. Per Remorex, castrone sauro di 9 anni, è il secondo Palio vinto su tre corsi: l’altro successo era arrivato al debutto nel Palio straordinario dell’ottobre 2018, con la Tartuca, e anche allora “scosso”. Per la Selva, che aveva vinto l’ultima volta tre anni fa, è invece il successo numero 39 in Piazza del Campo. E per Tittia, il fantino caduto al secondo giro alla curva di San Martino, che può considerarsi comunque vittorioso nonostante la caduta, è il 7° successo in 33 corse (solo il 51enne mitico Trecciolino ha vinto più volte tra i fantini in attività), e il secondo quest’anno (a luglio infatti trionfò con la Giraffa sempre all’ultimo metro), rompendo con una doppietta un’astinenza personale che durava dal 2015. Remorex, cavallo di razza.

La Selva era tra le favorite della vigilia, insieme a Istrice, Onda e Torre. Proprio l’Onda è uscita prima dai canapi in una mossa in cui sono rimaste ferme l’altra favorita Istrice e l’Oca, fin lì impegnata in una lunga “marcatura a uomo” sulla nemica Torre. A rendere laboriosa la mossa sono state proprio le inimicizie in campo, compresa quella tra l’Aquila, che resta contrada “nonna” con 27 anni di astinenza dall’ultimo successo, e la Pantera che partiva di rincorsa. Dietro all’Onda sono partite bene il Bruco, la Torre e la Selva, che hanno riassorbito già all’ingresso della prima curva di San Martino il buono spunto di Aquila e Chiocciola.

Il clamoroso finale. Il migliore spunto del Bruco, con Andrea Mari detto Brio sul cavallo Schietta, nel rettilineo davanti al Palazzo Comunale vale il sorpasso sull’Onda alla prima curva del Casato, mentre alle spalle la Selva risale potentemente al secondo posto. Tanto potente da tentare la traiettoria interna alla curva di San Martino del secondo giro per infilare il Bruco: troppo stretta però, causando la caduta di Tittia e il rallentamento fino al quarto posto, con Onda seconda e Aquila terza. Ma Remorex “scosso” risale di nuovo fino al secondo posto con una traiettoria interna alla curva di San Martino del terzo giro. E affrontata all’esterno l’ultima curva, quella del Casato del terzo giro, lo spunto molto migliore della Selva ha beffato il Bruco con un sorpasso proprio all’ultimo metro. Cose mai viste.

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