NOVITA’ POLITICA/ Giuseppe Conte va e parla della manovra economica (ma non solo) alla festa di Fratelli d’Italia dopo essere stato a quella di “Articolo 1”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Giorgia Meloni ad ”Atreju 2019” (foto Ansa di Fabio Frustaci)

Il presidente Giuseppe Conte, dopo essere intervenuto ieri alla Festa di “Articolo 1”, ha risposto oggi all’invito gi Giorgia Meloni a partecipare ad “Atreju 2019UWLL diSArtyico9lo 1”, la festa dei giovani di Fratelli d’Italia. E ha preso la parola rispondendo dettagliatamente alle domande di Bruno Vespa ma anche a quelle del pubblico presente. E ha parlato anche della manovra economica in preparazione soffermandosi sulla tassa proposta dal ministro dell’Istruzione Fioramonti per finanziare la scuola. “Mi pare praticabile“, ha affermato riferendosi all’idea di trovare risorse tassando merendine, bibite gassate e aumentando i biglietti aerei di un euro per i voli nazionali e di 1,5 euro quelli internazionali. Sull’ambiente “chiederò un patto con tutto il mondo industriale e produttivo: io devo poter orientare il nostro sistema ma non posso mettere meccanismi incentivanti o disincentivanti senza nessun discernimento. Elaboriamo un piano industriale con un patto con tutto il mondo produttivo per cui progressivamente, attraverso meccanismi soprattutto incentivanti, riusciamo a orientare tutto il sistema verso la transizione energetica, verso un Green New Deal”.

“Nel tete à tete con Macron – ha detto ancora – il tema dei migranti economici è stato al centro della nostra discussione. Non darò tregua a Macron. La Germania ha addirittura dato grandi aperture. Inutile annunciare: dobbiamo avere un meccanismo automatico che si applichi subito”. “Devono partecipare tutti e 28 i paese dell’Unione”.

“Questo pomeriggio viene Orban: chiedete a lui perchè non ha seguito Salvini. La Lega s’è trovata isolata, con altre forze più a destra di Visegrad. L’Italia dai Paesi di Visegrad raramente è stata supportata, a partire dai migranti”, ha detto ancora.

Matteo Renzi, con la sua scissione dal Pd, è da considerare un “demolition man” per il governo? “Non ho motivo di crederlo”, ha risposto a una domanda sulla definizione data dall’Economist al leader di Italia Viva. Per quanto riguarda il suo futuro, Conte sottolinea: “Il presente è già tanto sfidante, mettermi qui a ragionare del futuro è un salto nel buio. Io lo dico sinceramente, ho avuto anche la disponibilità di continuare a fare il premier…Posso sposare un progetto politico se serve al Paese”.

“Non ho mai ritenuto di dover chiarire dei frammenti di un’ampia conversazione che si è svolta tra me e la Merkel. Era una chiacchiera un po’ rilassata. Vedo che Salvini su questo ci sta ricamando tantissimo. Non mi sarei mai permesso di denigrare una forza politica che sosteneva quel governo. Eravamo nella prospettiva di una competizione europea e io dicevo che la Lega, dal suo punto di vista, si stava predisponendo ad una campagna molto ‘anti’ e, dal mio punto di vista, il rischio dell’isolamento era evidente”. “La Lega si è ritrovata completamente isolata perché con Afd e altre forze sono ancora più a destra di forze di Paesi di Visegrad. E l’Italia da Visegrad raramente è stata supportata. Se io oggi trovo grande apertura nei meccanismi di redistribuzione non è dai Paesi di Visegrad”, ha sottolineato Conte.

“Il M5S – ha aggiunto in un altro passaggio – è stata una forza anti-sistema che ha avuto un ruolo di rottura, di pungolo rigenerante per il sistema”.

“E’ chiaro – ha detto Conte parlando ancora della manovra – che il vero ostacolo, e quindi il vero risultato, sarà evitare l’incremento dell’Iva. Nella manovra potremo solo dare dei primi significativi assaggi del progetto politico. Ho preteso, ad esempio, asili nido gratuiti per famiglie con redditi medi e bassi”.

Su Alitalia “l’obiettivo è perseguire la soluzione di mercato”. Infine:  “Stanotte ho dormito in modo più rilassato”, ha sottolineato riferendosi al dossier della banca ligure.

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