Intervento senza precedenti del Vaticano per tentare di bloccare il disegno di legge del senatore Alessandro Zan (Pd) contro l’omofobia

Il Vaticano ha chiesto al governo italiano di modificare il disegno di legge proposto dal senatore Alessandro Zan (del Pd) (foto) contro l’omofobia perché, secondo la Segreteria di Stato, violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato”. E’ stata per questo consegnata all’ambasciata italiana presso la Santa Sede una nota a firma del Segretario vaticano per i rapporti con gli Stati monsignor, Paul Richard Gallagher. In essa si evidenzia che “alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato“. Tra le questioni sollevate c’è il fatto che le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia, ma si evidenziano anche timori più generali per la “libertà di pensiero” dei cattolici e anche delle possibili conseguenze giudiziarie nell’espressione delle proprie idee. “Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni”, scrive la Santa Sede al governo italiano.

Il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, rispondendo, nel corso di una conferenza stampa sugli anziani, ad una domanda sull’intervento della Santa Sede sul ddl Zan, ha affermato: “Certamente c’è la preoccupazione della Santa Sede e di ciascuno di noi“.

L’intervento del Vaticano sul governo italiano per il ddl Zan è “un atto senza precedenti nella storia del rapporto tra i due Stati“. Mai la Santa Sede è infatti intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Un atto che va ben oltre la ‘moral suasion’ che spesso la Chiesa ha usato per leggi controverse.

La Nota Verbale della Segreteria di Stato è stata consegnata informalmente all’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede il 17 giugno 2021″, precisa la sala stampa Vaticana confermando all’ANSA l’intervento sul ddl Zan. L’intervento della Santa Sede sul governo italiano ha l’obiettivo “non di bloccare” il ddl Zan ma di “rimodularlo in modo che la Chiesa possa continuare a svolgere la sua azione pastorale, educativa e sociale liberamente“. E’ quanto spiegano fonti vaticane. 

Il segretario del Pd Enrico Letta a ‘Radio anch’io‘ su Radio Rai ha affermato: “Noi sosteniamo la legge Zan e, naturalmente, siamo disponibili al dialogo. Siamo pronti a guardare i nodi giuridici ,ma sosteniamo l’impianto della legge che è una legge di civiltà. Abbiamo fortemente voluto il ddl Zan, norma di civiltà contro reati di odio e omotransfobia e confermiamo il nostro impegno a farla approvare“.

Aspettiamo di vedere i testi e leggerli. Ma rimaniamo convintamente a sostegno del ddl Zan“: così fonti del Nazareno, interpellate dall’Ansa, chiariscono la posizione del Pd dopo l’intervento del Vaticano e dopo le parole del segretario del Pd Enrico Letta.

Su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, scrive: “Sul ddl Zan io sono pronto a incontrare Letta, anche domani, per garantire diritti e punire discriminazioni e violenze, senza cedere a ideologie o censure, e senza invadere il campo di famiglie e scuole”.

Il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama, a sua volta ha detto: “La mia proposta è sempre valida. Riuniamo i presidenti dei gruppi del Senato e i capigruppo in commissione e sediamoci a un tavolo. Le audizioni si possono ridurre. Inauguriamo, finalmente, una fase di confronto, leale e costruttivo. Letta dia seguito a questa apertura e il Pd si sieda al tavolo”.

Perentorio, invece, a Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay: L’attivazione della diplomazia Vaticana con l’utilizzo del Concordato per cercare di bloccare l’iter della legge Zan al Senato è un qualcosa senza precedenti nelle relazioni tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, il tentativo esplicito e brutale è quello di sottrarre al Parlamento il dibattito sulla Legge e trasformare la questione in una crisi diplomatica, mettendola nella mani del Governo Draghi per far si che tutto venga congelato“.

Sull’argomento è intervenuto di nuovo con una diretta facebook il firmatario della legge, il deputato pd Alessandro Zan, il quale afferma: “La nota della diplomazia Vaticana ha rappresentato una invasione di campo senza precedenti, le critiche sono tutte legittime e anche durante l’approvazione la Cei non ha mai rinunciato, giustamente, a esprimere le proprie osservazioni e critiche, ed è sempre stato un elemento di arricchimento del dibattito. Ma arrivare addirittura a usare la diplomazia fra Stati per intervenire su una legge non ancora approvata è una cosa abnorme, il Parlamento deve essere libero e autonomo. Ha fatto molto bene Draghi a ribadire che lo Stato è laico e che non viviamo in uno Stato confessionale“.

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