In Sardegna un uomo, Beniamino Zuncheddu, è in carcere da quasi 33 anni per la strage di Sinnai dell’8 gennaio del 1991, un triplice omicidio nelle campagne del paese. Da sempre si proclama innocente. Un unico “beneficio” gli è stato concesso sei anni fa: può lavorare per quattro ore al giorno in un bar del centro storico di Cagliari. Ogni mattina prende l’autobus dal carcere di Uta e arriva nel capoluogo. Poi, a fine turno, con lo stesso mezzo, ritorna dietro le sbarre.
Ma ora per Beniamino, e anche per gli attivisti e per i cittadini di Burcei che lo sostengono, c’è una speranza: è in corso in Corte d’appello a Roma il processo di revisione, che si basa su nuove testimonianze. Una, in particolare, capovolge completamente le accuse di 33 anni fa. Una sentenza e la libertà potrebbero arrivare entro fine mese.
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