ELEZIONI. Ore 19: affluenza al 46% (più del previsto).GUIDA PER GLI ELETTORI

elezioniInferiore al passato, ma superiore al previsto (e temuto) l’affluenza alle urne nei 1342 comuni dove oggi si è votato: alla rilevazione delle ore 19 si era recato alle urne il 46% degli elettori. I seggi,  apertsii alle ore 7 si chiuderanno alle ore 23 e subito dopo avranno inizio gli scrutini. Dei 1.342 comuni, sono 25 i capoluoghi di provincia e 7 i capoluoghi di regione. Sono interessati al voto 13.316.379 elettori, di cui 6.382.798 uomini e 6.933.581 donne. Al voto per la prima volta 18.318 diciottenni, 9.847 uomini e 8.471 donne. Le elezioni nei 1.175 comuni delle regioni a statuto ordinario interesseranno 12.085.890 di elettori, di cui 5.788.827 uomini e 6.297.063 donne. Hanno diritto al voto anche 46.781 cittadini dell’Unione europea residenti in Italia che ne hanno fatto richiesta. Il comune con il corpo elettorale più numeroso è Roma con 2.363.776 elettori: 1.110.576 uomini e 1.253.200 donne. Il comune più “piccolo” è Morterone (Lecco) con 31 elettori (17 uomini e 14 donne) ed una sola lista civica.

Verranno eletti i primi sindaci di 10 nuovi comuni nati dalla fusione di più comuni in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

PROMEMORIA PER L’ELETTORE: COME SI VOTA. 

Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti 

La scheda contiene dei rettangoli in ciascuno dei quali ci sono i nominativi dei candidati a sindaco, il contrassegno della lista ad esso collegata ed una riga tratteggiata per il voto di preferenza per un candidato al consiglio comunale.

L’elettore traccia un segno sul simbolo della lista preferita che appoggia il candidato sindaco e scrive in basso (sulla riga) il cognome di un candidato alla carica di consigliere (preferenza) appartenente alla lista votata.

Il voto dsarà attribuito al candidato sindaco, alla lista ad esso collegata ed al candidato consigliere votato.

Comuni con popolazione tra 5.000 e 15.000 abitanti 

La scheda è suddivisa in rettangoli contenenti ciascuno i nominativi dei candidati a sindaco, il contrassegno della lista ad esso collegata e due righe tratteggiate per i voti di preferenza per i candidati al consiglio comunale.

L’elettore può scegliere di votare il candidato sindaco prescelto tracciando un segno sul contrassegno di lista corrispondente e può esprimere fino a due preferenze per i candidati a consigliere comunale, scrivendone il cognome nelle apposite righe tratteggiate poste al di sotto del contrassegno di lista. In caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati aventi diverso genere, cioè vi sarà l’annullamento della seconda preferenza nel caso che si ia la preferenza a due uomini o a due donne.

Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti 

La scheda elettorale reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, sotto ai quali sono riportati i contrassegni delle liste con cui il candidato è collegato.  Sulla destra di ogni contrassegno sono poste due righe tratteggiate per i voti di preferenza per i candidati al consiglio comunale. Nel caso in cui in una lista siano presenti candidati alla carica di consigliere aventi lo stesso cognome, l’elettore dovrà aggiungere anche il nome del candidato prescelto

L’elettore può scegliere di votare nei seguenti modi diversi:

• tracciando solo un segno sul contrassegno di lista preferito: in tal caso il voto si intende attribuito alla lista e al candidato sindaco collegato;

•oppure, tracciando solo un segno sul rettangolo che contiene il nome e cognome del candidato sindaco preferito, non scegliendo alcuna lista collegata: in tal caso il voto è attribuito solo al candidato sindaco prescelto;

-oppure tracciando un segno sul rettangolo che contiene il nome e cognome del candidato sindaco preferito e un segno sul contrassegno di una lista ad esso collegata: in tal caso il voto si intende attribuito al candidato alla carica di sindaco e alla lista collegata;

•oppure tracciando un segno sul rettangolo che contiene il nome e cognome del candidato sindaco preferito e un segno sul contrassegno di una delle liste ad esso NON collegate (il cosiddetto ”voto disgiunto”): in tal caso il voto è attribuito al candidato sindaco prescelto ed alla lista votata.

Inoltre l’elettore può, contestualmente, esprimere fino a due voti di preferenza per i candidati consiglieri compresi nella lista prescelta, scrivendone i cognomi nelle apposite righe poste a fianco del contrassegno di lista. In caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Nel caso di una lista in cui siano presenti candidati alla carica di consigliere aventi lo stesso cognome, l’elettore dovrà aggiungere anche il nome del candidato prescelto.

NELLE GRANDI CITTA’ SI ELEGGONO ANCHE

I PRESIDENTI E  I  CONSIGLI DEI MUNICIPI

Nelle grandi città gli elettori riceveranno, oltre alla scheda blu per l’elezione dei sindaco e dei consiglieri, anche la scheda rosa per scegliere i presidenti dei municipi e i consiglieri di quartiere.

Scheda rosa. Per esprimere la propria preferenza si dovrà mettere una X sul nome del candidato presidente o sul simbolo della lista, oppure sia sul nome del candidato presidente che sul simbolo di una lista. Per scegliere anche i consiglieri basterà scrivere accanto al simbolo della lista su cui si è tracciata la X il nome e il cognome di massimo due candidati (di sesso diverso) appartenenti alla stessa lista
E’ possibile esprimere il voto disgiunto: cioè l’elettore è libero di votare per il candidato sindaco di una lista ma di scegliere (massimo) due consiglieri municipali di un’altra, apponendo una X sul tondo corrispondente alla lista e scrivendo i nominativi dei candidati.

Come per il Comune, infine, anche per i municipi è previsto un ballottaggio (19 giugno) tra i due più votati se nessun candidato presidente avrà ottenuto al primo turno il 50% +1 dei voti.

**** CANDIDATA SINDACO MUORE IL GIORNO DEL VOTO. E’ morta mentre i suoi concittadini si stavano recando alle urne Giovanna Zetti, candidata sindaco a Martiniana Po, comune della bassa Valle Po con poco più di 700 abitanti in provincia di Cuneo. Aveva 68 anni, era malata, e da qualche giorno era stata ricoverata all’ospedale di Saluzzo.
Già sindaco di Martiniana Po dal 2001 al 2011, Zetti è stata anche consigliere della Provincia di Cuneo e ha ricoperto numerosi incarichi nella locale Comunità montana e in vari enti pubblici del territorio. Nonostante fosse malata da tempo aveva comunque deciso di ricandidarsi a sindaco del suo paese e di sfidare alle urne il sindaco uscente, Bruno Allasia.
Le operazioni elettorali sono proseguite regolarmente, ma ora  sarà necessario indire nuove elezioni. Nel frattempo, in caso di vittoria della lista della candida sindaco deceduta, toccherà al vicesindaco fare le funzioni del sindaco sino al nuovo voto.

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