CORONAVIRUS in ITALIA/ Aggiornamento al 21 aprile: nuovo record di guarigioni, ma ancora altri 534 morti e tanti i nuovi contagiati (960 solo in Lombardia)

L’aggiornamento dei dati sul coronavirus in Italia conferma sia i dati positivi già delineatisi ieri sia quelli negativi, che riguardano essenzialmente il numero dei morti (ancora molto, troppo doloroso) e il numero dei nuovi contagiati. Soprattuto quest’ultimo preoccupa ai fini della previsione di un “fine epidemia”; il che deve ancora indurre alla prudenza nel delineare l’avvio della “fase 2”.

Vediamoli in dettaglio. 1. Il calo netto dei malati avviene soprattutto grazie all’aumento dei guariti. Sono infatti 107.709 gli attualmente positivi, 528 in meno rispetto a ieri,  grazie a 2.723 guarigioni.

2. E’ cresciuto il numero totale delle vittime: in totale 24.648 perché se ne sono aggiunte ben 534 (lunedì erano state 454), tra cui 142 medici (l’ultimo è deceduto oggi a Bologna).

3Nuovo record di guariti: complessivamente sono 51.600, con un incremento rispetto a ieri di 2.723. Lunedì l’aumento dei guariti era stato di 1.822. 

4. Prosegue il calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.471 (102 in meno rispetto a lunedì). Di questi, 851 sono in Lombardia, 50 in meno rispetto a lunedì. Dei 107.709 malati complessivi, 24.134 sono ricoverati con sintomi, 772 in meno rispetto a ieri e 81.104 sono quelli in isolamento domiciliare.

5. Purtroppo continua ad essere molto alto il numero dei nuovi contagiati: solo in Lombardia ne sono stati registrati ben 960 (225 in più di ieri) , di cui 408  nella provincia di Milano, 150 a Cremona, 74 a Brescia, 50 a Bergamo.

Ad Aosta, intanto, un bambino nato all’ospedale Beauregard, è risultato positivo all’infezione da nuovo coronavirus, secondo quanto appreso dall’ANSA. Il parto è avvenuto la scorsa settimana, nella notte tra giovedì e venerdì. La madre, residente nella cintura di Aosta, anche lei positiva, ha partorito con 38 di febbre. Il risultato del tampone è arrivato il giorno dopo la nascita. All’interno dell’ospedale Beuregard è stata riorganizzata la degenza nei reparti di Ostetricia e Pediatria.

Il commissario Domenico Arcuri (foto) in conferenza stampa alla Protezione civile si è occupato anche della APP che dovrebbe aiutare a individuare i contagi per poterli frenare. E lo ha fatto per  mitigare un po’ le preoccupazioni facendo notare che “ci sono ancora 2573 italiani ancora in terapia intensiva, ma ci sono anche 2659 ventilatori che servono a combattere questo virus e a salvare vite. Ieri per la prima volta il numero dei ventilatori ha superato quello dei pazienti in terapia intensiva. Questo – sottolinea – grazie allo sforzo straordinario fatto in questi mesi con il commissario Borrelli e i nostri collaboratori per mandare i ventilatori nelle Regioni”. Quanto alla Fase 2, Arcuri raccomanda: “Non bisogna prendere alcuna decisione frettolosa, dobbiamo essere ancora più consapevoli e responsabili. Non dobbiamo abbandonare né la cautela né la prudenza”. Il virus, ha aggiunto, “è ancora tra noi. Abbiamo imparato a contenerlo e i nostri concittadini hanno imparato ad attrezzarsi e a fronteggiarlo, a costo di una sostanziale privazione delle libertà e proprio per questo dobbiamo sapere che non è stato sconfitto né allontanato. Il contact tracing è una modalità per garantire che in qualche modo vengano conosciuti e tracciati i contatti che le persone hanno, molto importante se qualcuno si contagia. Possono essere usati per contenere la diffusione del virus. In tutto il mondo alleggerire il contenimento significa essere in grado di mappare tempestivamente i contatti delle persone; l’alternativa sarebbe non alleggerire le misure, privandoci di quote importanti della nostra libertà come in queste settimane è accaduto”.

Ci sono 40,3 milioni di mascherine nei magazzini delle Regioni, aggiornato a ieri. Servirà per fronteggiare picchi di domanda o rigurgiti dell’emergenza. Ormai questo argomento delle mascherine lo possiamo accantonare, ha lasciato il passo a ulteriori questioni. Continuiamo una massiccia distribuzione, sono soddisfatto della trasparenza delle Regioni che dichiarano di averne un po’ più di quelle che gli servono”.

Anche il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza, invita alla prudenza:  Se la situazione epidemiologica “confermasse l’attuale trend di miglioramento, allora ci si augura che gli italiani possano andare in vacanza, ma in questo caso si potrebbe andare in spiaggia ed al mare solo rispettando scrupolosamente il distanziamento sociale. Per parlare di vacanze è ancora un pò presto – afferma – ed è necessaria cautela”.

Quanto alla App “IMMUNI” per il tracciamento dei contatti, trattata dallo stesso Arcuri con gli ideatori (che l’hanno ceduta gratuitamente al governo), il Commissario ha assicurato che essa  risponderà a due requisiti fondamentali: la sicurezza e la privacy. I dati anagrafici e sanitari dei cittadini dovranno essere conservati su una “infrastruttura pubblica e italiana”. “La privacy e la riservatezza dei dati – ha aggiunto – è un diritto inalienabile ed irrinunciabile dei cittadini”. Dunque “non sarà da parte mia possibile allocare queste informazioni in un luogo che non sia un’infrastruttura pubblica e italiana. Dove comincia e dove finisce il contact tracing? Assume una valenza fondamentale per accompagnare l’allentamento delle misure di contenimento se si connette al sistema sanitario”. “Un cittadino che scarica l’app sul suo device e ha garantite sicurezza e privacy non può solo produrre un ‘alert’ verso altri cittadini con cui è stato in contatto, ma non è sufficiente – aggiunge -. Sarà necessario, in tempi ristretti e nelle forme possibili, che la app si possa connettere al sistema sanitario nazionale, che dia informazioni perché si possa intervenire tempestivamente ed efficacemente. Solo così il contact tracing avrà una valenza e non sarà solo un sistema informativo. La App di contact tracing non sarà obbligatoria. Ho letto che noi avremmo in testa di rendere obbligatoria la App per i cittadini: questo è falso – ha aggiunto – La app sarà e resterà volontaria”.

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