Ancora tensioni a Parigi e in varie città della Francia dopo l’uccisione di un giovane magrebino durante un controllo di polizia: 700 persone fermate

Nonostante la presenza rafforzata della polizia e blindati leggeri, si registrano tensioni in varie città della Francia, che da giorni è a ferro e fuoco per le rivolte innescate dall’uccisione di un giovane di origine maghrebina durante un controllo di polizia.

Nel centro di Grenoble, sono state distrutte le vetrine di alcuni negozi, poi saccheggiati da decine di giovani a volto coperto. A Marsiglia, sono stati attaccati la filiale di una banca e un negozio di Sephora, poi saccheggiato da decine di ragazzi a volto coperto: la prefettura ha chiesto su Twitter “ai gruppi di violenti” di lasciare il centro della città e ha comunque già annunciato 49 arresti e due poliziotti feriti

Dopo giorni di proteste per l’uccisione di un 17enne che aveva rifiutato i documenti alla polizia, il presidente Macron invita ai genitori a tenere i ragazzi a casa e i social network a prendersi le loro responsabilità. La premier Borne non esclude lo stato di emergenza: “Tutte le opzioni sul tavolo”. Domani i funerali.

Le parole di Macron

Il presidente francese è pronto ad adattare il dispositivo di mantenimento dell’ordine “senza tabù” e ha fatto appello ai genitori perché “tengano i figli a casa”. Dispiegati 45mila agenti in tutto il territorio nazionale.

Macron ha parlato al termine dell’unità di crisi interministeriale. “In questo contesto, chiediamo a tutti i genitori di assumersi la responsabilità: il contesto che stiamo vivendo è frutto di gruppi organizzati e attrezzati ma anche di tanti giovani. Un terzo degli arrestati sono giovani o molto giovani”, ha insistito il capo dello Stato. “È responsabilità dei genitori tenerli a casa. Faccio appello al senso di responsabilità delle famiglie”.

“Le piattaforme e le reti svolgono ruoli molto importanti”, ha aggiunto, citando TikTok e Snapchat. “Saranno fatte richieste per avere l’identita’ di coloro che usano i social network per chiamare al disordine”. “Prenderemo diverse misure nelle prossime ore”, ha detto.

L’introduzione dello stato di emergenza e del coprifuoco è stata richiesta da diversi responsabili politici dopo la terza notte di violenze che ha portato a centinaia di arresti, danni a edifici istituzionali e feriti fra le forze dell’ordine.

La situazione sul campo

Nella terza notte di violenze in Francia sono rimasti feriti 249 agenti. I 40mila poliziotti schierati non hanno impedito un’altra notte a ferro e fuoco per l’uccisione, martedì scorso a Nanterre, nella periferia di Parigi, del giovane Nahel da parte di un poliziotto. Il ragazzo di 17 anni, che guidava una Mercedes senza patente, non si è fermato come richiesto da due agenti, e uno di loro ha aperto il fuoco con l’arma di servizio uccidendolo.

Giovedì sera, in numerose città, compresi i sobborghi di Parigi, si sono verificati nuovi scontri. Sono stati assaltati commissariati, scuole e municipi e sono stati saccheggiati negozi. A tutto questo vi sono state decine di macchine incendiate, un fenomeno ricorrente nelle banlieues. Nella regione parigina bus e metro hanno smesso di circolare alle 21 nei quartieri dove sono esplose le violenze.

Quasi 700 persone fermate

Intanto è salito a 667 il numero delle persone che sono state fermate dalla polizia per dei controlli durante la notte. Lo riferiscono fonti del ministero dell’Interno, secondo quanto riporta Le Figaro. A Parigi sono stati saccheggiati numerosi negozi anche nella centralissima rue de Rivoli.

La Farnesina raccomanda prudenza

La Farnesina raccomanda ‘attenzione’ a chi va in Francia in questi giorni. Sul sito Viaggiare Sicuri, si legge: che “è possibile che si verifichino disagi nella circolazione stradale. Nelle banlieue di Parigi le linee di autobus e tram sono interrotte dalle ore 21 mentre nelle città di Compiegne e Clamart è entrato in vigore un coprifuoco dalle 22 alle 6, fino a lunedì 3 luglio. Si raccomanda di monitorare i media, evitarele aree interessate dalle proteste e seguire le indicazioni delle autorità locali”.

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