Anche il professore Gaudio rinuncia (per motivi personali) alla carica di commissario straordinario alla Sanità in Calabria. E il presidente provvisorio della Regione offensivo verso Gino Strada

Il professore Eugenio Gaudio, rettore fino a ieri dell’Università La Sapienza di Roma (la più grande d’Europa), ha rinunciato all’incarico di commissario alla Sanità in Calabria, per il quale era stato scelto dal governo dopo le dimissioni, nell’arco di 3 giorni, prima di Cotticelli e poi di Zuccatelli. Gaudio, di origini cosentine, ha dchiarato che alla base di questa decisione ci sono “motivi personali”, cioè, come ha spiegato a “Repubblica”, la moglie non ha alcuna intenzione di trasferirsi a Catanzaro e quello di commissario alla Sanità calabrese “è un lavoro che va affrontato con il massimo impegno e non ho intenzione di aprire una crisi familiare” .

Quanto alle notizie sul suo coinvolgimento dell’inchiesta giudiziaria sull’Università di Catania che riguarda anche lui ha spiegato che non ha alcuna attinenza cvon la sua rinuncia: “Sono sempre colpito dall’imbarbarimento della politica – ha affermato – ma il procuratore di Catania ha appena fatto sapere al mio avvocato che è andato a depositare la richiesta di archiviazione per il mio presunto abuso di ufficio”.

Neanche Gino Strada – il cui nome era stato proposto dal deputato M5s cosentino Morra, presidente della Commissione Antimafia – sarebbe disponibile a ricoprire il ruolo di commissario alla Sanità in Calabria. Il fondatore di Emergency, come emerso ieri, avrebbe dato la sua disponibilità a dare una mano soprattutto sul fronte dell’emergenza Covid nella Regione, dove Emergency è già presente. Tuttavia ad essere nettamente contrario a questa scelta sarebbe anche il presidente provvisorio della Regione, Nino Spirlì: “Qui non c’è da fare nomine, c’è da gestire la sanità. Basta ispettori governativi – dice a La Zanzara su Radio24 – ne abbiamo le scatole piene. Non arriva la nomina di Strada perché dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine, non abbiamo più bisogno di commissari. Se arriva Strada – aggiunge – ne prendiamo atto, dopo il tris facciamo poker. La Calabria – ha poi detto Spirlì – non è l’Afghanistan, è una regione dell’Italia e come tutte le altre regioni ha il diritto di governarsi come si governano tutte le altre. Non abbiamo bisogno di missionari di nessun tipo”. Quando alla scelta di Gaudio ha concluso, “problemi suoi, Catanzaro è una città bella, ci vivono persone eleganti, civili, e oneste”. Parole in libertà di un personaggio folkloristico che venne imposto da Salvini come vice presidente della Regione a Jole Santelli, recentemente scomparsa, e perciò assurto provvisoriamente alla carica presidenziale, in attesa di nuove elezioni.

Commenta per primo

Lascia un commento