A Parigi i “gilet gialli” tentano di congiungersi alla marcia per il clima ma la polizia interviene con i lacrimogeni per dispenderli e ferma 65 manifestanti

Foto EPA di Yoan Valat

Caos a Parigi quando gruppi di gilet gialli hanno tentato di infiltrarsi nella marcia per il clima a Parigi. All’arrivo del corteo ambientalista nei pressi di Place d’Italie, si sono moltiplicate le violenze e gli incendi di cassonetti e la polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni. I black bloc, con il volto coperto, hanno risposto erigendo barricate con materiale da cantiere. Forze dell’ordine e individui violenti a margine della manifestazione hanno continuato a lungo a fronteggiarsi. Poi sono partiti i primi lanci di lacrimogeni da parte della polizia, sugli Champs-Elysees, per disperdere gruppi di gilet gialli che volevano avvicinarsi alle zone vietate. La prefettura ha reso noto che per questo 45/o appuntamento dei gilet gialli sono stati effettuati finora 65 fermi.

Parigi si è svegliata blindata come nei sabati di qualche mese fa, quando imperversavano i gilet gialli. 7.500 i poliziotti e gendarmi schierati nella capitale francese in una giornata considerata ad alto rischio per il convergere di diversi cortei di manifestanti, fra i quali quelli sul clima e i gilet gialli.

Foto Ansa/Ap di Thibault Camus

A complicare la situazione, annunciate proteste contro la riforma delle pensioni mentre migliaia di persone si sono accalcate davanti a siti e monumenti simbolo di Parigi per la Giornata del Patrimonio, durante la quale erano possibili visite guidate. Ma alcuni luoghi celebri, come l’Arco di Trionfo e il Grand e Petit Palais, sono rimasti chiusi al pubblico.

“E’ bene che la gente si esprima – aveva detto conciliante ieri sera il presidente Emmanuel Macron – Ma bisogna che questo possa avvenire in un clima di calma. Lancio un appello affinché tutto possa svolgersi con intelligenza, concordia e con calma, affinché i nostri giovani e meno giovani possano fare le loro visite e godersele”. Ma non è andata così.

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