I perché del “miracolo” turistico italiano

di GIOVANNI PEREZ – Da mesi radio e televisioni pubbliche e private stanno bombardando gli italiani con le notizie sull’aumento dei flussi turistici nelle nostre città d’arte, sulle nostre spiagge, nelle nostre località di montagna. Sembra dunque che gli italiani improvvisamente siano riusciti nel miracolo di attrarre milioni di stranieri. Grazie a quali novità però non si spiega: se per gli alberghi rinnovati, se per i prezzi ribassati e concorrenziali, se per l’inattesa  onestà di ristoratori o per l’improvvisa gentilezza del personale che si fa in quattro per accontentare ogni desiderio degli ospiti o per l’efficienza del servizio pubblico o per l’assoluta onestà di certi tassisti che, per esempio a Napoli, finalmente scelgono il tragitto più breve per raggiungere il punto indicato dal passeggero.
La verità è però molto più semplice:  tutti la conoscono o comunque la intuiscono, solo che è una verità che non fa comodo ai nostri governanti,  i quali preferiscono adornarsi delle penne del pavone del “miracolo italiano” accreditandosi la paternità ed il merito dell’aumento dei turisti in Italia. Nessuno nel nostro governo sembra ricordare che se molti europei scelgono l’Italia per passare le loro vacanze è anche perché sino ad ora l’Italia è stata risparmiata dagli attentati terroristici che invece hanno insanguinato le altre capitali europee ed anche le classiche spiagge precedentemente meta di milioni di turisti tipo quelle dell’Egitto o della Tunisia, oppure stanno lontano dalle poco simpatiche spiagge di regimi autoritari tipo la Turchia.

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