WEEKEND MOTORI/ MotoGP, in Argentina l’assolo del “Marcziano”: Marquez precede un grande Valentino Rossi e Dovizioso. F1, in Bahrain la Ferrari tradisce “il Piccolo Principe”: doppietta Mercedes

di FABIO CAMILLACCI/ E’ stato un weekend motori entusiasmante e ricco di colpi di scena. Partiamo dalle due ruote. Argentina, circuito Termas de Rio Hondo: titoli di coda anche per il secondo Gran Premio del Motomondiale 2019. Prossima tappa, il GP del Texas il 14 aprile ad Austin. Un GP, quello argentino classe MotoGP, dominato dal solito “Marcziano”, il quale, dopo essersi nascosto nelle prove libere, ha sfoderato un weekend da favola: pole e trionfo facendo il vuoto. Una gara senza storia che di conseguenza ha riservato le emozioni più belle alle spalle di Marc Marquez. Uno spettacolo nello spettacolo in particolare la corsa dei centauri italiani. Rossi, Dovizioso, Morbidelli e Petrucci infatti hanno dato l’anima provando a sfruttare le caratteristiche delle loro moto. Non è bastato il super motore Ducati al Dovi, che nel finale ha ceduto il secondo posto a un grande Valentino su una M1 in crescita. Il forlivese recrimina per essere arrivato con un assetto che non gli ha consentito di essere più veloce con gomma soft portata in gara. Il Dottore invece ha scelto la copertura corretta per lui, quella media, è stato sempre veloce, ha lottato anche con Morbidelli immaginando di essere al “Ranch di Tavullia” e ha studiato nel migliore dei modi il sorpasso finale sul Dovi.

Il Dottore ritrovato. Ritrovare Valentino sul podio è un piacere; dalla domenica del GP del Qatar tutto sembra procedere per il meglio, magari anche grazie alle nuove risorse umane destinate all’elettronica nel suo angolo, visto che il pesarese le ha citate nei ringraziamenti a caldo. Questo vuol dire che la Yamaha si è lasciata alle spalle tutti i problemi? No, o meglio: difficile dirlo. Una cosa è certa: quando le condizioni della pista sono mutevoli, cambiano velocemente e bisogna interpretare, il talento del numero 46 esce tutto e si fa sentire in pista. Bello da vedere in azione Rossi a differenza del compagno di squadra Maverick Vinales che nonostante la nuova strategia è partito male, ha remato nel gruppo centrale prima di essere centrato da un Franco Morbidelli super battagliero. Petrucci è in purgatorio: come il Qatar è li un pò alla finestra, seduto in platea, ma ha il talento per salire sul palco di questo Mondiale che nei primi due GP ha avuto già due due diversi attori protagonisti e anche se Marquez e la Honda sono super, il casting dei vincitori riserverà altre sorprese.

La battuta di Valentino su Marquez. Rossi è raggiante al termine del GP d’Argentina: “Sono molto felice era da tanto che non arrivavo sul podio, dall’anno scorso per essere precisi. E’ andato tutto bene fin dal venerdì e anche la gara è andata bene. E’ stato un bel duello con Dovi, c’erano 2-3 punti della pista in cui andavo meglio di lui. Sono molto felice di questo risultato. Sono felice, è un podio importante per me e per la Yamaha. Era dalla Germania che non salivo sul podio, nel 2018 alla fine ho avuto l’amaro in bocca perché l’ho fallito nelle ultime due gare. Per molti del nostro team è il primo podio, è stata una bella battaglia”. Valentino, come detto, ha chiuso con un distacco abissale da Marc Marquez, quasi 10”, ridotto nel finale quando lo spagnolo ha un po’ mollato il gas. E allora il Dottore ci scherza su: “C’era anche Marquez? Non l’ho visto…”. Il pesarese torna anche sul duello spettacolare con Dovizioso: “Con Dovi è stata una bella battaglia. L’ultimo sorpasso? Ho cercato di non sbagliare, perché lui è il re dell’incrocio. Ho fatto una bella staccata, precisa, non gli ho lasciato la porta aperta e ho chiuso secondo. La differenza l’hanno fatte le gomme, specialmente negli ultimi giri dove Dovizioso ha fatto fatica. E’ stato bello fare la differenza alla fine, all’inizio erano tutti dietro di noi”. Insomma, Vale e la Yamaha sono sulla strada giusta.

Dalla MotoGP alla Formla 1. Non è facile spiegare cosa è stato il secondo Gran Premio del Mondiale 2019 di Formula 1: il GP del Bahrain. Forse non lo sa spiegare nemmeno Lewis Hamilton che il GP lo ho vinto quando sembrava impossibile strappare il comando della gara al ferrarista Charles Leclerc. E, invece, alla fine, così come già accaduto in Australia ci ritroviamo a commentare un’altra doppietta Mercedes dopo un weekend dominato dalle Ferrari. Tutta colpa di un problema di affidabilità: un inconveniente all’ERS che ha tolto a Leclerc, dopo la splendida pole centrata sabato, di coronare un sogno che sembrava veramente vicino. Niente da fare, la SF90 è ancora una volta da rivedere nonostante evidenti segnali di miglioramento. Aveva fatto ben sperare i tifosi del Cavallino Rampante anche  la partenza di Sebastian Vettel, che al via era riuscito a strappare il comando della corsa al compagno di squadra monegasco, salvo poi essere ripassato dal “Piccolo Principe” qualche giro dopo. Da segnalare: il 7° posto dell’ex ferrarista Raikkonen con l’Alfa Romeo. Sfiora la zona punti Antonio Giovinazzi da Martina Franca: 11° con l’altra Alfa Romeo.

La gara. E’ stato comunque un Gran Premio molto bello, con continui cambi di posizione, con i tifosi della Ferrari esaltati da super Charles, il quale, però, non può contare ancora su una super “Rossa”. Non a caso, la sua monoposto lo molla proprio sul più bello: lo sorpassano prima Lewis Hamilton, poi Bottas con le due “Freccie d’argento”. Al box Mercedes non credono ai loro occhi. Stupefatto anche il muretto Ferrari dove in precedenza si era imprecato per il testacoda di Vettel a seguito di un corpo a corpo sempre con Hamilton. Ala danneggiata, cambio gomme e alla fine un deludente 5° posto per Seb; mentre Leclerc sale sul gradino più basso del podio. Comunque, per Charles arriva il primo storico podio in F1, in una carriera iniziata a Melbourne. Due gare, un podio: niente male. Leclerc è un predestinato del mondo dei motori e resta il vincitore morale di questo weekend di Formula 1, impreziosito dal punto extra per il giro veloce. Non a caso Lewis Hamilton nel retro del podio gli ha sussurrato: “Sarai tu il mio nemico in futuro”. Una vera e propria investitura per il “Piccolo Principe” di Maranello.

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