di FABIO CAMILLACCI/ Come spesso accaduto in passato, anche quest’anno a Interlagos è successo di tutto. Gran Premio del Brasile 2019 nel segno di un super Max Verstappen: l’olandese volante della Red Bull, dopo la pole si prende anche la gara. Ma la notizia del giorno purtroppo è l’ennesimo disastro Ferrari: Vettel e Leclerc si toccano dopo una bagarre e finiscono entrambi fuori. E così, Verstappen soffia la terza posizione in classifica piloti a entrambi i ferraristi: 260 punti l’olandese, 249 Leclerc, 230 Vettel. Secondo posto a sorpresa per la Toro Rosso di Gasly, quarto Carlos Sainz. Terzo il campione del mondo Lewis Hamilton che però nel finale è protagonista di un contatto con Albon e ora è sotto investigazione.
La gara di Interlagos. Alla partenza, scattano bene Verstappen e Hamilton. Se l’olandese conserva senza storie la prima posizione, l’inglese supera all’esterno Vettel (partito male) ed è davanti. Da dietro, intanto, inizia il Leclerc-show. Nel primo giro il ferrarista è protagonista di un duello mozzafiato con Lando Norris, poi, in soli 10 giri, il monegasco è già 6°. Tra il 21° e il 22° giro il colpo di scena. Approfittando di un’usura all’anteriore sinistra della Red Bull di Verstappen, gli ingegneri Mercedes fanno rientrare Hamilton. La Red Bull capisce il rischio e richiama Max il giro seguente, mettendo le soft come fatto per l’inglese. Con un brivido però perché la Williams di Kubica gli taglia la strada all’uscita dei box rischiando di mandarlo contro le barriere (un’autentica follia che costa al polacco anche 5 secondi di penalità). E mentre Lewis all’esterno supera Leclerc, anche Verstappen ne approfitta con il pilota Ferrari, ritrovando la prima posizione sul rettilineo. Il tutto per un problema di mappatura del motore della Mercedes, con il britannico arrabbiato con i suoi meccanici per non essere stato consigliato al meglio e aver avuto una velocità nettamente inferiore a quella di Verstappen.
Prima del patatrac rosso, la Ferrari richiama prima Vettel mettendo la gialle. Diverse dalle bianche montate sulla monoposto di Leclerc, rientrato ai box dopo il tedesco per un calo di prestazioni negli ultimi giri. Non proprio una grande idea, con il monegasco non più decisivo e costretto a difendersi dagli attacchi di Bottas. Intanto Hamilton rientra ai box per l’ultima sosta montando le gialle, ma ancora una volta si arrabbia con i suoi meccanici per non averlo fatto rientrare prima. A sorpresa, però, dopo tre giri all’inseguimento, Bottas è costretto al ritiro al 52° giro per un problema al motore. Quindi, regime di Safety Car e Verstappen stupisce tutti: dentro per tornare alle soft dopo aver inserito in precedenza le medie e rientro alle spalle di Hamilton. Dentro anche Leclerc per tornare alle soft, uscito poi dai box 5°, due posizioni dietro Vettel. La gara di nervi tra Lewis e Max, alla fine è vinta dall’olandese in un sorpasso all’interno. Il tutto mentre dietro Vettel si fa soffiare la terza posizione da Albon dopo una grande staccata all’uscita dal rettilineo. Nel finale, il patatrac Ferrari con Seb e Charles che si scontrano e finiscono entrambi out. Insomma, la “Rossa” ha iniziato male e sta finendo peggio. Prossima e ultima tappa del Mondiale 2019: domenica 1 dicembre con il Gran Premio di Abu Dhabi.
MotoGP, Marc Marquez cannibale fino in fondo: il campione del mondo trionfa anche a Valencia e regala il titolo costruttori alla Honda. Delusione per i piloti italiani: Dovizioso chiude ai piedi del podio, Valentino Rossi solo 8°
Marc Marquez, cannibale fino all’ultimo Gran Premio del 2019. Sul circuito di Valencia, il campione del mondo si aggiudica il GP della Comunità Valenciana. Il “Marcziano” trionfa precedendo il giovane talento francese Fabio Quartararo della Yamaha Petronas che era scattato dalla pole. Per Marquez si tratta del 12° successo stagionale; un successo che porta in dote alla Honda Hrc anche il titolo costruttori. La Ducati, infatti, non va oltre il 4° posto con Andrea Dovizioso, ed è tradita da Danilo Petrucci, scivolato quando era 9°. Parziale consolazione per la Casa di Borgo Panigale, il 3° posto di Jack Miller in sella alla Desmosedici del team Pramac, autore di una bella gara.
La gara. Al via, scatto iniziale di Miller, ma Quartararo ci mette poche curve per tornare in testa davanti all’australiano, Marquez, Rins, Dovizioso e Viñales. Marquez poi risale, e all’ottava tornata passa di forza il giovane rivale transalpino. Abbandona la gara Michele Pirro per problemi fisici, cade Crutchlow (alla curva 1). Scivola Lecuona, peraltro, con un brivido: la sua moto falcia Johann Zarco, il quale, appena caduto, mentre si stava dirigendo a bordo pista è stato investito. Scena terrificante, un vero miracolo che il francese della Honda Lcr si sia rialzato da solo. La stessa curva, la 6, è stata inoltre teatro della scivolata di Danilo Petrucci. Il finale è tutto di Marquez, che controlla, mentre Miller prova invano a prendere Quartararo.
Gli altri piazzamenti, male gli italiani. Maverick Viñales, 6° al traguardo, conserva il terzo posto nel Mondiale alle spalle di Dovi, respingendo l’attacco di Alex Rins, 5° con la Suzuki, dopo una gara in cui lo spagnolo della Yamaha sperava di poter ottenere di più. Jorge Lorenzo, con un casco celebrativo dei suoi inizi, chiude la carriera con un 13° posto e 3 punti nel teatro in cui conquistò, nel 2015, il titolo iridato più conteso e contestato, ai danni di Valentino Rossi. Per gli italiani, oltre al 4° posto di Andrea Dovizioso va registrato l’ottavo posto di un Dottore mai in palla e il 9° di Andrea Iannone con l’Aprilia. Male Franco Morbidelli: chiude nella ghiaia una stagione in chiaroscuro. Cala il sipario sul Motomondiale 2019, appuntamento al 2020.
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