di FABIO CAMILLACCI/ Nuovi sviluppi per gli scontri di Santo Stefano, esplosi nei pressi dello stadio Meazza prima di Inter-Napoli. E’ finito in manette anche Nino Ciccarelli, uno dei capi storici della Curva Nord nerazzurra. Negli incidenti del 26 dicembre scorso perse la vita l’ultrà di Varese Daniele Belardinelli, forse investito da due auto di tifosi partenopei. L’ordinanza emessa dal gip Guido Salvini riguarda anche un altro ultras, Alessandro Martinoli; un ultrà del Varese, tifoseria gemellata con quella interista. Ricordiamo che per gli scontri di via Novara, nelle scorse settimane sono stati arrestati altri quattro ultras interisti, tra cui Marco Piovella detto “il Rosso”, ritenuto capo dei Boys della Nord, e Luca Da Ros, che ha collaborato alle indagini ottenendo così gli arresti domiciliari. Ciccarelli risultava peraltro tra gli oltre 30 indagati per rissa aggravata e omicidio volontario. E’ il capo storico di un gruppo della Curva interista, i Viking.
Nino Ciccarelli, volto noto alle forze dell’ordine. L’ultras arrestato oggi ha alle spalle già una lunga serie di guai giudiziari, compresa una condanna a 12 anni di carcere e 5 anni di “Daspo”, misura ancora in corso. Fu coinvolto anche negli scontri di Ascoli nei quali nel 1988 morì il tifoso Nazareno Filippini; omicidio per il quale venne prima arrestato e poi prosciolto. Ciccarelli è stato riconosciuto in una foto mostrata a Luca Da Ros che lo ha indicato come presente al pub “Cartoons” dove si incontrarono gli ultras nerazzurri prima degli scontri di Santo Stefano. Nell’ordinanza di arresto del gip si legge: “Nelle immagini acquisite si vede Ciccarelli claudicante e nell’atto di toccarsi il corpo per tamponare le ferite dopo gli scontri. Nino Ciccarelli ha una particolare pericolosità e può facilmente condizionare altri tifosi dato che è conosciuto in tutto l’ambiente ultras”. Lo stesso gip Guido Salvini inoltre spiega: “Alessandro Martinoli, ultrà del Varese arrestato, è aderente al gruppo piu’ estremista all’interno della destra radicale Blood and Honor”. Ma la cosa grave è quanto aggiunge il giudice: “Dopo i fatti di Inter-Napoli esiste ancora il rischio di rappresaglie”.
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