VIOLENZA DIGITALE IN AUMENTO/ E’ allarme perchè la Rete è sempre più terreno d’abuso contro le donne

di ALESSIA ALIMONDA/ Dai forum sessisti alla sextortion, il web si conferma un luogo dove la violenza contro l’universo femminile è diffusa e sistematica. E non servono immagini intime per sentirsi violate. ​Basta che una foto venga rubata, estrapolata dal contesto e gettata in pasto a centinaia di commenti osceni. È successo in un forum con oltre 200mila iscritti, dove sono comparse immagini di donne politiche italiane, da Giorgia Meloni a Elly Schlein, accompagnate da frasi sessiste e offensive. Uno spazio che riduce persone a corpi, leader a oggetti di scherno, e che mostra quanto la violenza digitale sia ormai radicata e normalizzata.

​La stessa dinamica si è ripetuta nel gruppo Facebook “Mia Moglie”, dove quasi 32mila iscritti condividevano foto private delle proprie compagne o di altre donne senza alcun consenso. Una violazione duplice: l’intimità sottratta e la fiducia spezzata. La chiusura del gruppo è arrivata solo dopo un’ondata di segnalazioni; per molte donne, però, il danno era già fatto. ​Ma queste non sono le uniche forme di violenza digitale che colpiscono le donne. Ecco le più diffuse, con un comune denominatore: l’aggressione e la svalutazione dell’universo femminile.

​Cyberstalking: lo stalking in formato digitale

​Il cyberstalking è la versione digitale dello stalking: messaggi ossessivi, intrusioni costanti, monitoraggio dei movimenti online e della vita privata. È un accerchiamento invisibile che mina il senso di sicurezza e trasforma la quotidianità in un terreno di paura costante.

Sextortion: il ricatto che parte da un clic

​La sextortion è un’estorsione che si consuma online. Le minacce di pubblicare immagini intime, che siano reali o manipolate, vengono usate per estorcere denaro o favori. Ciò che la rende così devastante è la leva sulla vergogna: molte vittime scelgono il silenzio per paura di essere giudicate, rimanendo intrappolate in un circolo di ricatti.

Deepfake e AI: la realtà falsificata

​L’intelligenza artificiale ha reso possibile creare video e foto falsi, i cosiddetti deepfake, che mostrano una donna in contesti sessuali mai vissuti. La loro pericolosità sta nella verosimiglianza: distinguere il vero dal falso diventa quasi impossibile. Di conseguenza, difendersi e dimostrare la propria innocenza ed estraneità diventa complicato.

Doxxing: l’identità messa alla gogna

Il doxxing consiste nel diffondere dati personali, come indirizzi, numeri di telefono e foto private, con l’intento di vendicarsi o intimidire. La sua minaccia più grande è che non rimane confinato nello spazio virtuale, ma espone la persona a rischi reali nella vita di tutti i giorni.

​Body shaming e cyberbullismo: le aggressioni virtuali

​Il body shaming prende di mira il corpo, lo giudica e lo ridicolizza. Battute sul peso, sull’altezza o sull’aspetto diventano colpi che scalfiscono l’autostima, e le cui conseguenze possono perdurare per anni. ​

Il cyberbullismo è la trasposizione digitale del bullismo: insulti, derisioni e minacce che viaggiano su chat e social. Colpisce soprattutto le giovanissime e ciò che lo rende così devastante è la sua persistenza: può arrivare in qualsiasi momento della giornata, amplificando l’isolamento della vittima.

​Questi fenomeni dimostrano che la Rete non è uno spazio neutro, ma un luogo dove le dinamiche di potere e le aggressioni di genere si riproducono e si amplificano. La violenza digitale, in tutte le sue forme, non è meno grave di quella fisica: le conseguenze psicologiche e sociali possono essere devastanti. Riconoscerle è il primo passo per combatterle.

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