Via libera del governo al decreto legge per le popolazioni terremotate

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017. Si tratta del terzo provvedimento legislativo in materia varato dal governo, dopo quelli seguiti alle scosse di agosto e novembre dell’anno scorso. “Credo che l’Italia non dimenticherà questo colpo, che è stato inferto ad una parte così rilevante del nostro territorio. L’Italia deve reagire con decisione, con un’obiettivo che è quello di mettere in campo tutte le norme e le iniziative necessarie per accelerare i percorsi di ricostruzione ed emergenza”, ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine del Cdm. “C’è bisogno che il Paese intero a partire dal governo, le istituzioni territoriali coinvolte, il Parlamento, l’Unione europea, tutti abbiano la consapevolezza dell’importanza della gravità” della situazione nelle aree colpite dal terremoto e dal maltempo e della necessità “di rispondere in modo adeguato”, ha aggiunto Gentiloni.

 

Sit-in dei terremotati del Centro-Italia a Roma. (Foto Iannone-Ansa) 

La protesta a Roma delle popolazioni colpite dal sisma – Chi vive in roulotte, chi nei camper con temperature che la notte finiscono sotto lo zero, chi è stato ‘trasferito’ lontano da casa ma non si dà per vinto e vuole tornare al paese, chi ha perso casa e lavoro, chi non si rassegna e chiede una risposta alla politica. I terremotati del Centro Italia, soprattutto marchigiani, riuniti in sit-in per la seconda volta in Piazza Montecitorio, fanno sentire forte la loro voce e raccontano le proprie storie.

“Da tre mesi – dice Fulvio Santoni di Camerino (Macerata) – vivo ospite di mio fratello. Non posso continuare così. Nel ’97, ricordo, quando ci fu il terremoto di Colfiorito, dopo tre mesi eravamo tutti nei container, ora no. Cosa fanno i commissari straordinari? Mi sembra che perdano solo tempo”.

Gli fa eco Roberta Giacobetti, di Collespada di Accumoli (Rieti): “Dal 30 ottobre chiediamo la rimozione delle macerie. L’amministrazione si dia una mossa e chieda i mezzi necessari!”. Sconsolato anche Carlo, di Ussita (Macerata): “C’è una stasi tale che noi stessi cittadini non sappiamo a chi rivolgerci ed è vergognoso che per le tensostrutture, in una situazione di emergenza come questa, siano stati fatti appalti. Dormo in un camper da mesi e di notte la temperatura scende anche a -14 gradi, come faccio a continuare così?”.

Ha perso tutto Tullio Belli di Visso (Macerata): “Ho comprato un camper usato dell’88, insieme a mia moglie vivo lì perchè non voglio essere deportato. Da tre mesi mangiamo alla mensa nella tenda dei militari, le casette non arrivano. Facevo il commerciante e ho messo tutta la merce del mio negozio ormai inagibile in un camion che ho affittato, perchè i container per le attività commerciali non sono mai arrivati”.

C’è anche Massimo di Marciano di Romagna (Rimini), che non è terremotato ma vuole rendersi utile: “Ho messo a disposizione i miei mezzi per spalare la neve, portando sei turbine, e quando siamo arrivati a Campotosto ci hanno bloccati perchè, hanno detto, dovevamo forse fare domanda alla Protezione Civile. Ecco come si blocca un Paese”.

“Il governo deve abbattere la burocrazia che ci sta uccidendo due volte spiega uno degli organizzatori, Francesco Pastorella, di Pieve Torina (Macerata) che vive in un roulotte da 3 mesi – così calpestano la nostra dignità, non sono arrivati i container e quelli che arriveranno prevedono 6 bagni ogni 100 persone. Non ci sono le tensostrutture per il bestiame e nemmeno i moduli per le scuole”.

Una delegazione di residenti colpiti dal sisma verrà ricevuta dal presidente della Camera Laura Boldrini e successivamente dal presidente del Senato Pietro Grasso. “Speriamo di essere ricevuti anche dal presidente del Consiglio Gentiloni”‘. Tra gli striscioni spicca quello con su scritto ‘abbandonati da tre mesi senza casa, lavoro e soldi”. (servizio Ansa)

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