TEMPI SUPPLEMENTARI/ Europa e salvezza: sarà un rush finale per cuori forti. L’Inter si butta via, Atalanta al terzo posto, il Milan tiene. Un meraviglioso Empoli strapazza il Torino: incubo B per Genoa e Fiorentina

di FABIO CAMILLACCI/ Ultimi 90 minuti di campionato per cuori forti. Tutto aperto: per l’Europa e per evitare la retrocessione in B con Chievo e Frosinone. Questo hanno detto le partite valide per il 37° turno. Gli ultimi verdetti saranno espressi all’ultima giornata. Cominciamo con la corsa a Champions ed Europa League sempre più “ciapa no”. L’Atalanta pareggia 1-1 in casa dei campioni d’Italia della Juventus e si prende il terzo posto perchè l’Inter crolla per 4-1 a Fuorigrotta contro un ottimo Napoli. Il Milan prima vede le streghe al Meazza contro il Frosinone (Donnarumma para un rigore a Ciano sullo 0-0) poi liquida 2-0 i ciociari e avanza. Dopo un lungo digiuno ritrova il gol Piatek che in classifica marcatori aggancia Zapata al secondo posto con 22 reti; oggi a secco il capocannoniere Quagliarella che rimane a 26 gol (Chievo-Samp finisce 0-0). Torino schiantato da un fantastico Empoli. A un turno dalla fine la classifica alle spalle di Juventus e Napoli, recita: Atalanta e Inter 66 punti (bergamaschi avanti per in vantaggio negli scontri diretti), Milan 65, Roma 63, Torino 60 e Lazio 58. La Lazio ha una gara in meno visto che giocherà lunedi 20 maggio all’Olimpico contro il Bologna: ma i biancocelesti da vincitori della Coppa Italia sono già qualificati ai gironi di Europa League.

Tracollo Inter, speranze giallorosse. La Roma a oggi è almeno certa dei preliminari di Europa League pur avendo qualche piccolissima fiammella Champions ancora accesa (ma dovrebbe vincere di goleada all’ultima giornata contro il Parma e sperare in una serie di incastri). Il Toro è fuori dai giochi. Ma la vera notizia è che l’Inter di Spalletti si sta buttando via proprio all’ultimo dopo essere stata terza fino a oggi. Per il club nerazzurro vale lo stesso discorso fatto per la Roma: comunicazione questa sconosciuta. Non aver mai smentito le voci che danno Antonio Conte come prossimo allenatore è stato un grave errore. La detronizzazione di Luciano Spalletti, infatti, in uno spogliatoio da tempo fragile e difficile e lacerato dal “caso Icardi”, ha mandato in tilt il gruppo. Adesso la partita di domenica prossima a San Siro contro l’Empoli a caccia della salvezza, diventa una finale.

Psicodramma Fiorentina e Genoa: la Viola rischia la Serie B. Un 2019 da incubo per i gigliati che hanno fatto bene fino al 17 febbraio, poi il nulla. Risale infatti al 17 febbraio l’ultima vittoria della Fiorentina. Successo in casa della Spal favorito dalla Var. Anche nel caso della Viola, come per Inter e Roma, tanti gli errori fatti dalla società. La famiglia Della Valle è nel pallone con tutti i suoi dirigenti, Antognoni e Corvino compresi. Dopo l’addio di Stefano Pioli e il ritorno sulla panchina di Firenze di Vincenzo Montella, la squadra ha pareggiato 0-0 in casa col Bologna, poi da quel 14 aprile, sono seguite ben 6 sconfitte consecutive: l’ultima in ordine di tempo oggi a Parma. Montella è un allenatore in totale confusione tecnico-tattica, un allenatore peraltro molto nervoso. Insomma, nel prossimo turno, Fiorentina-Genoa diventa una sorta di playout per evitare la B (nel collage fotografico in home page: la gioia dei giocatori dell’Empoli e la disperazione dei calciatori della Fiorentina).

Genoa disperato. Situazione ancor più drammatica quella dei rossoblu liguri dopo il poker con cui l’Empoli ha strapazzato il Toro. Adesso infatti il Genoa è terzultimo con 37 punti, rispetto ai 38 della bella compagine di Aurelio Andreazzoli, la squadra più in forma del momento dove spiccano Di Lorenzo, Dell’Orco, Farias e Acquah. La rimonta dell’Empoli ha dell’incredibile: una vera e propria escalation che ha improvvisamente alzato la quota salvezza rispetto agli anni scorsi, risucchiando squadre che fino a poco tempo fa sembravano sicure di salvarsi. Ma attenzione però perchè l’Empoli domenica prossima giocherà al Meazza contro l’Inter a caccia del posto Champions. Ecco perchè gli ultimi 90 minuti di campionato saranno per cuori forti. Alcune note finali dall’Allianz Stadium: festa scudetto Juve per l’8° titolo di fila, il 35° della storia bianconera. Tanti applausi e anche tante lacrime per Andrea Barzagli che a 38 anni lascia il calcio. Applausi e commozione anche per il commiato di Max Allegri. Chapeau.

Gli anticipi del sabato

VERDETTI ANTICIPATI/ Roma, al peggio non c’è mai fine: pareggio col Sassuolo e ciao Champions. Pallotta e Baldini contestati in tutto il mondo dopo l’addio di De Rossi. Totti pensa alle dimissioni. Lotta salvezza: l’Udinese batte la Spal e sorride, il Genoa trema

Sulla Roma giallorossa piove sul bagnato: svanisce anche il sogno Champions League. E non poteva essere altrimenti dopo la genialata degli scienziati che gestiscono il club capitolino tra Trigoria, Boston e Città del Capo (o Londra, altra residenza di Franco Baldini, il “Rasputin” di James Pallotta), di ufficializzare l’addio di Daniele De Rossi con la squadra in piena corsa per l’Europa. Una squadra mentalmente fragile da inizio stagione. E puntualmente, al Mapei Stadium di Reggio Emilia, sotto una pioggia battente, la Roma non va oltre lo 0-0 contro il Sassuolo già certo della salvezza. Come da consuetudine in questo campionato, i giallorossi si svegliano tardi: nel secondo tempo Dzeko e Kluivert colpiscono i legni della porta neroverde in modo rocambolesco; giustamente annullato per fuorigioco un gol di Fazio al 93′. Sul taccuino, anche due occasioni fallite da El Shaarawy e Cristante. A questo punto, la squadra di Ranieri, come scriviamo da tempo, deve guardarsi alle spalle e provare a conservare il sesto posto che vale preliminari e playoff di Europa League. Ormai, infatti, la Coppa Campioni è un affare tra Inter, Atalanta e Milan. Due posti in palio per tre squadre in attesa di Napoli-Inter, Juventus-Atalanta e Milan-Frosinone.

Roma, Pallotta e Baldini contestati in tutto il mondo. I reiterati errori commessi dalla società giallorossa nella gestione della squadra, nelle scelte e nella comunicazione, continuano a essere evidenziati dai tanti tifosi romanisti sparsi in tutto il pianeta. Striscioni contro il patron americano e il suo consigliori “occulto” Franco Baldini, dopo la scelta del club di non rinnovare il contratto a De Rossi, stanno spuntando come funghi. A Roma, Londra, New York, Miami, Sidney, al Giro d’Italia. Ovunque. Un autentico tormentone. Come dare torto ai supporters giallorossi alla luce della sciagurata gestione americana? Continue rivoluzioni tecniche e societarie e “zeru tituli”. Inevitabile nel calcio se cambi sempre. Detronizzata la Roma dei romani e romanisti: Daniele De Rossi e Claudio Ranieri a fine stagione saluteranno, mentre il dirigente Francesco Totti è a un passo dalle dimissioni. Forse il pletorico organigramma societario ha raggiunto il suo scopo: azzerare la parte romana e romanista di club e squadra. In realtà, il regista, manco tanto occulto di tutto questo, è soltanto Franco Baldini: ideologo, “Casaleggio”, “Rasputin”, consigliori di Jim Pallotta. Ecco perchè la Roma da anni sfiora il ridicolo: perchè a Trigoria comanda chi a Trigoria non c’è. Finchè Baldini, col semplice ruolo di consulente del presidente, continuerà a fare il bello e il cattivo tempo, la Roma resterà prigioniera di un incubo (nella foto a sinistra: Pallotta e Baldini. A destra: lo striscione spuntato a Miami).

Sabato importante anche per la lotta salvezza con gli altri 2 anticipi della penultima giornata di campionato. Var-Criscito e il Genoa agguanta il pari all’89’: il Cagliari è aritmeticamente salvo. Pavoletti sblocca il match, nel finale il Grifone trova l’1-1 grazie a un rigore assegnato con la moviola in campo e trasformato dal capitano rossoblu Mimmo Criscito. Ma per il Genoa, la sofferenza continua: adesso infatti, in attesa di Empoli-Torino, i liguri sono quartultimi a +2 sui toscani. L’Udinese invece batte 3-2 la Spal alla Dacia Arena e fa un bel passo verso la permanenza in Serie A. Dopo il gol iniziale di Samir, Okaka schianta i ferraresi con una doppietta in un match che sembrava già chiuso all’intervallo e che poi si è improvvisamente riaperto nella ripresa. La chiave del successo friulano arriva dalla testa e dalla determinazione ancor prima che dalle gambe: la Spal infatti è salva da tempo e per 45 minuti non mostra la consueta cattiveria, al contrario dell’Udinese. Non a caso, le tre reti bianconere arrivano su calcio piazzato. Tre reti in fotocopia favorite dalla deconcentrazione della Spal. Nel secondo tempo Petagna e Valoti provano la grande rimonta ma l’Udinese del tecnico croato Igor Tudor regge e i tifosi friulani possono festeggiare: ora la salvezza è davvero vicina.

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