VERBA VOLANT/ Bugia e pentimento di Graziano Delrio (Pd)

Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera (e ancora per poco ministro delle Infrastrutture), intervistato stamattina da Radio Cusano Campus, ha, tra l’altro, detto una bugia e fatto una confessione con tardiva ammissione.

La bugia: «Sono più di 90 giorni che Lega e M5S tengono in ostaggio il Paese e hanno fatto già dei danni enormi all’economia italiana e all’immagine del Paese».

E’ falso che da 90 giorni Lega e M5s “tengono in ostaggio il Paese” perché la trattativa tra loro è iniziata solo 32 giorni fa in quanto dopo il 4 marzo (giorno delle elezioni) il parlamento ha dovuto eleggere gli organi istituzionali di Camera e Senato, poi i capigruppo dei vari partiti  in modo che il presidente della Repubblica potesse dare il via alle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Poi Mattarella ha dato l’incarico esplorativo alla presidente del Senato, Alberti Casellati, per valutare la possibilità di una alleanza tra centrodestra e M5s; successivamente medesimo incarico al presidente della Camera, Fico, per valutare la possibilità di una  alleanza tra il M5s e il Pd con relative consultazioni e rifiuto di quest’ultimo alla trattativa. Infine l’avvio della trattativa M5s-Lega con la sottoscrizione del “contratto di governo” e la scelta dei ministri bloccata da Mattarella 4 giorni fa.

 

La confessione (con tardiva ammissione) – A specifica domanda dei due intervistatori di Radio Cusano Campus risponde: «L’unico pentimento che abbiamo noi del Pd è di non avere accettato il confronto con il M5s ….per una serie di circostanze». Quasi comica la motivazione: «Ma il confronto deve essere serio, non puoi metterti insieme e governare con l’ambiguità. Governare vuol dire seguire gli interessi degli italiani. La flat tax, ad esempio, è sbagliata. Abbassa le tasse ai ricchi e fa un favore a chi ha di più. Non posso ridurre le tasse ai ricchi e intaccare scuola e sanità pubblica».

 

Ma la flat tax non rientrava nelle opzioni del M5s, bensì in quelle della Lega!

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