Chi sono le 20 persone indagate per il crollo del ponte Morandi a Genova. Tra loro anche dirigenti della Società Autostrade e funzionari del ministero dei Trasporti

Ecco chi sono i 20  indagati per il crollo a Genova del ponte Morandi (che il 14 agosto scorso ha causato 43 morti) i reati contestati vanno dal  disastro colposo all’omicidio colposo stradale plurimo e omicidio colposo, aggravato dalle violazioni delle norme anti infortunistiche:

Nove di essi appartengono alla Società Autostrade: Giovanni Castellucci ad; Paolo Berti direttore operativo centrale; Paolo Strazzullo responsabile progetto retrofitting; Michele Donferri Mitelli direttore settore manutenzione; Mario Bergamo ex direttore della manutenzione fino al 2016; Stefano Marigliani direttore 1/o tronco; Riccardo Rigacci ex direttore 1/o tronco; Fulvio Di Taddeo responsabile controllo viadotti; Massimo Meliani responsabile rapporti con consulenti.

Per il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti risultano indagati Vincenzo Cinelli, capo della direzione generale del Mit, il suo predecessore Mauro Coletta, Bruno Santoro, dirigente della direzione generale.

Al Provveditorato delle Opere pubbliche di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta sono indagati Roberto Ferrazza, il provveditore e Salvatore Bonaccorso, un dirigente. Poi ci sono i componenti del comitato tecnico che analizzò il progetto di retrofitting del viadotto presentato da Autostrade: Mario Servetto, Giuseppe Sisca, Antonio Brencich. Ferrazza e Brencich erano nella Commissione ispettiva sul crollo voluta dal Mit. Il primo è stato rimosso, il secondo si è dimesso. Per l’Ufficio ispettivo genovese c’è Carmine Testa, capo ufficio territoriale.

Sono due gli indagati della società Spea Engineering, controllata da Autostrade, che studiò gli interventi su ponte Morandi. Si tratta di Emanuele De Angelis, direttore tecnico e Massimiliano Giacobbi responsabile del progetto retrofitting del viadotto.

Il procuratore capo Francesco Cozzi, confermando la notizia, ha anche annunciato: “A breve chiederemo l’incidente probatorio.L’iscrizione viene fatta proprio contestualmente per la necessità di effettuare un atto garantito”. Cozzi, sottolineando che la lista degli indagati è allo stato di 20 persone, ha precisato che non è escluso che l’elenco possa allungarsi: “al momento la lista è questa, poi qualora emergessero ulteriori profili dalla prosecuzione delle indagini questo verrà valutato, anche eventualmente in corso di incidente probatorio come prevede il codice”.

Intanto il premier Giuseppe Conte assicura: “Non faremo sconti a un concessionario dopo una simile tragedia. Non posso dire oggi che si va verso la nazionalizzazione. A noi interessa tutelare a pieno il patrimonio dello Stato e avere massime garanzie di tutela di incolumità dei cittadini. Se questo avverrà attraverso la nazionalizzazione o una nuova gara con condizioni contrattuali diverse lo vedremo”, sottolinea inoltre il capo del governo.

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, precisa invece di aver chiesto al governo di non revocare la concessione: “Ho chiesto al governo che questo non avvenga, credo che questo non sia utile a Genova, alla Liguria e a tutto il paese. Credo sia giusto rivedere il sistema delle concessioni e che se ne discuta in Parlamento ma ho chiesto che tutto questo non rallenti la ricostruzione di Genova che non serve solo alla città di Genova e alla Liguria ma a tutto il paese”.

Commenta per primo

Lascia un commento