Varoufakis da Fazio è costato alla Rai mille euro al minuto

Per farsi intervistare da Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3 l’ex ministro greco Yanis Varoufakis ha ottenuto un compenso di 24 mila euro. Lo ha rivelato lui stesso  sul suo blog in risposta alle accuse di alcuni giornali inglesi sui suoi compensi per incontri e convegni, pubblicando la lista di tutti gli eventi pubblici ai quali ha partecipato dopo le dimissioni di luglio.

Varoukakis Varoufakis ha fatto notare che l’intervista di Fazio è una delle poche che gli sono state retribuite: l’altra sua esibizione al di fuori del suo paese retribuita è stata la partecipazione a un convegno a Singapore (ha ricevuto 28.800 euro) mentre quando ha partecipato al programma “Question Time” sulla Bbc inglese non ha percepito neppure un euro; gli è stato solo rimborsato il viaggio aereo in classe economy.

Il capogruppo di Forza Italia alla Camera,  Renato Brunetta,  chiede che sull’argomento il direttore generale Campo Dall’Orto e la presidente Monica Maggioni diano chiarimenti al parlamento. La deputata FI Mara Carfagna scrive su twitter: «Gli italiani versano il canone Rai per pagare Varoufakis ospite di Fabio Fazio? Speriamo di no e attendiamo smentite dai vertici dell’azienda.»

La difesa della Endemol – “A Che tempo che fa i politici ovviamente non sono mai stati pagati per la loro partecipazione. Il caso di Yanis Varoufakis rientra nel caso di personalità che fanno conferenze internazionali come attività professionale” e Varoufakis ha ricevuto “un compenso in linea con il mercato”. Così Paolo Bassetti, presidente e ad di Endemol Italia.

Dopo il caso Varoufakis “i vertici della Rai hanno emanato oggi una direttiva che ha rafforzato e reso più stringente il divieto per l’azienda di erogare compensi a politici che partecipano a trasmissioni televisive e radiofoniche. Il divieto – informa l’azienda – è stato infatti esteso anche a tutte le società che producono per Rai”.

Usigrai, stop strapotere società produzione – “E ora finalmente si apra una delle questioni centrali per il futuro della Rai: lo strapotere delle società di produzione e degli agenti, che sta determinando una privatizzazione strisciante della Rai Servizio Pubblico. E un impoverimento delle risorse economiche. Ci sono trasmissioni per le quali è assolutamente incomprensibile il motivo per cui a produrle sono società esterne”. E’ quanto si legge in una nota dell’esecutivo dell’Usigrai dove si sottolinea come l’episodio del cachet pagato a Varoufakis rappresenti “solo l’ultimo di numerosi casi di soldi spesi in maniera dissennata. Segnaliamo che l’ex ministro è stato già intervistato in passato dai giornalisti della Rai, e senza la necessità di pagare 1 euro”. Anche per questo l’Usigrai “chiede che l’informazione delle reti torni sotto la titolarità delle testate giornalistiche. Questa è la trasparenza che serve. Rilanciamo la nostra proposta di una gruppo di lavoro di studio e di proposta che faccia una operazione verità sui conti”.

Esposto Codacons a Corte dei Conti – Un esposto alla Corte dei Conti sul caso dell’ospitata di Yanis Varoufakis a “Che tempo che fa” del 27 settembre scorso, “costata la bellezza di 24.000 euro, oltre a vari benefit come volo, alloggi e pasti”. Lo presenta oggi il Codacons, che entra a gamba tesa non solo sui compensi elargiti dalla Rai agli ospiti delle trasmissioni, ma anche “sulla odiosa prassi della rete di Stato di affidare a società esterne format che potrebbe realizzare in casa propria”. “Chiediamo – si legge in una nota comunicato diffuso dal Codacons – alla Corte dei Conti di aprire una indagine per verificare quanto sia costata complessivamente l’ospitata di Varoufakis in Rai, tra cachet e servizi concessi dalla rete, e chi abbia effettivamente versato il denaro – spiega l’associazione – Una volta tirate le somme, la Corte deve accertare se la spesa è stata congrua o se, al contrario, ha rappresentato una forma di spreco di risorse pubbliche. Ricordiamo inoltre che trasmissioni basate su semplici interviste come “Che tempo che fa” sono produzioni affidate a società esterne, nonostante la Rai abbia tutti i mezzi e le risorse per realizzare in piena autonomia non solo programmi complessi, ma anche trasmissioni di una semplicità disarmante come quella condotta da Fabio Fazio”.

 

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