Valentina Cuppi, sindaco di Marzabotto, eletta nuovo presidente del Pd. Zingaretti agli alleati: «Non lasciateci soli contro le destre»

Il segretario Pd Nicola Zingaretti con la nuova presidente, Valentina Cuppi, all’Assemblea Nazionale del Partito Democratico (foto Ansa di Maurizio Brambatti)

Valentina Cuppi, sindaco di Marzabotto, è stata eletta, dall’assemblea nazionale del partito, presidente nazionale del Pd in sostituzione di Paolo Gentiloni, che ha lasciato la carica dopo essere stato nominato Commissario Europeo per l’Economia. 

L’assemblea è stata aperta da una relazione del segretario, Nicola Zingaretti, proprio con la proposta, accolta all’unanimità, della nomina della Cuppi . Zingaretti ha poi svolto la relazione, precisando subito: «Lo dico agli alleati di governo: alle elezioni regionali e comunali non lasciateci soli contro Salvini e le destre, l’unità è un valore fondamentale. E’ inaccettabile che quando si vince è merito di qualcun altro, quando si perde è colpa del Pd».

«Sento dire – ha precisato – che il Pd starebbe diventando populista…. E’ il contrario:  noi stiamo sminando l’Italia dal rischio populista e sovranista».

Sul coronavirus – ha detto Zingaretti – è il tempo della scienza, della buona sanità, della collaborazione, di non sottovalutare nulla e di organizzarsi. Soprattutto dell’unità del Paese per fronteggiare questa drammatica emergenza.

Sul taglio dei parlamentari, poi, ha precisato:  «Non condivido quel referendum del 29 marzo e credo sia stato un errore sottoscriverlo, anche se rispetto chi lo ha fatto, anche nel Pd. Abbiamo votato sì alla riforma non perché convinti, ma perché era nell’accordo di governo, assieme a garanzie di cui tutti ora si devono fare carico. Ma rischia di diventare un referendum sul parlamentarismo, in tempo di populismi».

Zingaretti si è occupato anche della Rai: «Non ha assicurato un’informazione corretta e pluralista, specie in occasione dell’ultima tornata elettorale. Un danno per i cittadini, che ora per colmo della beffa pagheranno la multa Agcom con il canone. Invece la multa sia pagata dai responsabili, da chi ha fatto la violazione o non ha vigilato. Inoltre continua a esserci sovraesposizione di un solo partito (riferendosi allaLega),  ma la Rai non può essere usata come un citofono in campagna elettorale».

Commenta per primo

Lascia un commento