Una prima autopsia contraddice sia la versione del tabaccaio che ha ucciso il ladro a Ivrea sia la tesi sposata da Salvini. Ma c’è stata egualmente la fiaccolata

Proprio nel giorno in cui veniva dato dal Consiglio dei ministri il via libera al “decreto sicurezza bis” (riveduto e parzialmente corretto) voluto da Salvini – che aveva espresso la solidarietà al tabaccaio Franco Iachi Bonvin di Ivrea che ha ucciso uno dei tre ladruncoli che  si accingevano a compiere un furto nella sua tabaccheria – è arrivato un primo responso dall’autopsia, che contraddice la sua versione. In realtà  questo esame – che dovrà trovare conferma definitiva in altre verifiche – dimostrerebbe (come illustrato nella ricostruzione grafica di Centimetri per l’Ansa riprodotta a lato) che il colpo mortale è stato sparato dall’alto del balcone di casa dal tabaccaio. Il che metterebbe in dubbio la motivazione che è alla base della tesi della legittima difesa, non trovandosi il tabaccaio nella necessità di difendere la sua sicurezza personale ma soltanto la difesa dei suoi beni materiali.

Quanto emerge dall’autopsia, eseguita a Strambino dal medico legale Roberto Testi, dimostrerebbe che il tabaccaio non sarebbe sceso in cortile durante il furto e non avrebbe sparato dopo una colluttazione con i ladri. Infatti il foro sul petto del moldavo non sarebbe quello di ingresso, ma quello d’uscita del proiettile. Il ladro sarebbe stato quindi colpito alle spalle mentre si trovava sul marciapiede, dove è stato trovato già morto dalla polizia.
Il tabaccaio, che nel primo interrogatorio in Procura si è avvalso della facoltà di non rispondere, è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Nei prossimi giorni sarà di nuovo ascoltato dal procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando.

Confermata però la fiaccolata

Ma egualmente si è svolta ieri sera a Pavone Canavese la fiaccolata di solidarietà con il tabaccaio Franco Iachi Bonvin. Dietro ad uno uno striscione “Siamo tutti Franco!(foto) alcune centinaia di persone, tra cui  anche il sindaco di centrodestra di Ivrea, Stefano Sertoli, e alcuni consiglieri regionali neo eletti della Lega.

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