La gip di Agrigento ha rimesso in libertà la comandante della “Sea Watch 3”, che aveva forzato l’ingresso nel porto di Lampedusa con migranti a bordo speronando una motovedetta della GdF con 4 militari a bordo

Nella lotteria della giustizia italiana può accadere anche questo: il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch Carola Rackete e non ha disposto nei confronti della giovane tedesca (che con la sua nave con a bordo 42 migranti ha forzato l’ingresso nel porto di Lampedusa investendo pericolosamente una unità della Guardia Costiera) nessuna misura cautelare. La Procura aveva chiesto la convalida del provvedimento e il divieto di soggiorno in provincia di Agrigento.

Dura la reazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale. Non ho parole. Cosa bisogna fare per finire in galera in Italia? Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro. Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunque è tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale signor giudice».

Invece “solidarietà” a Carola Rackete è stata espressa dai banchi  del Parlamento europeo a Strasburgo da parte di alcuni eurodeputati che hanno portato in aula cartelli che chiedevano la liberazione della comandante della “Sea Watch 3”. “Liberate Carola” e “Il soccorso non è un crimine” alcuni dei testi apposti nei manifesti esposti in aula alla prima seduta plenaria.

Il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, che per tutta la serata è stato in contatto diretto col Viminale, ha appena firmato il provvedimento di allontanamento dall’Italia nei confronti della Rackete, rimessa in libertà stasera dopo che il Gip Alessandra Vella non ha convalidato l’arresto. La decisione è stata presa dopo avere approfondito i profili amministrativi della vicenda. Il provvedimento del prefetto dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria.

Commenta per primo

Lascia un commento