Un piano del ministro Giulia Grillo per abbattere i tempi di attesa nelle strutture sanitarie

In arrivo il Piano nazionale del governo per abbattere i tempi delle liste d’attesa nelle strutture sanitarie. Il ministro della Salute Giulia Grillo (foto) ha inviato una circolare a regioni e province autonome per ricevere le informazioni necessarie per mettere a punto il progetto.

“Metterò il massimo impegno e mi aspetto una grande collaborazione dalle Regioni in favore dei cittadini per abbattere lunghi e impossibili tempi d’attesa e per avere accesso ai servizi e alle informazioni”, ha detto il ministro. E ha aggiunto: “Cercherò di andare incontro a tutte le esigenze delle Regioni e ai loro eventuali problemi organizzativi, ma seguirò con grande determinazione nel corso del mio mandato questo obiettivo come uno dei capisaldi del Servizio sanitario pubblico e della tutela dei diritti della salute”.

Le richieste di informazioni riguardano sette aree-chiave, i dati si riferiscono al 2017. In particolare nella circolare viene chiesto se tutte le prestazioni siano state effettivamente prenotate attraverso il Centro Unico di Prenotazione (Cup) e se vi facciano capo tutte le “agende” delle strutture sanitarie pubbliche e quelle private accreditate. Se così non fosse, dovrà essere comunicato al Ministero della Salute il numero di quante sono prenotate tramite Cup e il numero complessivo di tutte le prestazioni sanitarie erogate, eccetto quelle ad accesso diretto. Se con l’offerta aziendale istituzionale non vengono garantite le prestazioni nei tempi massimi di attesa individuati dal Piano regionale di governo delle liste d’attesa, le Regioni dovranno spiegare quali misure sono previste, senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti se non quelli dovuti come eventuale quota di partecipazione, e se queste misure vengano effettivamente applicate.

Si chiede inoltre quali iniziative siano state adottate per garantire un’adeguata informazione e conoscenza a tutti i cittadini delle attività e delle modalità di accesso alla prenotazione delle prestazioni.

E ancora: quali siano le modalità e i criteri individuati per la determinazione dei volumi di attività istituzionale e quelli di attività libero professionale intramuraria.

Dal ministero intendono sapere poi se siano state stabilite le modalità di verifica dello svolgimento dell’attività libero professionale intra moenia previste dall’Accordo Stato-Regioni del 18 novembre 2010, e nelle Regioni in cui l’Organismo paritetico regionale non sia stato istituito o non sia pienamente funzionante, devono essere spiegate le ragioni dell’inadempienza.

Infine nel documento si domanda se siano stati attivati strumenti di controllo per verificare che tutte le prestazioni erogate in libera professione intramuraria siano effettivamente prenotate attraverso l’infrastruttura di rete prevista fin dalla legge del 2007.

 Il presidente dell’Acoi (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani) Pierluigi Marini in riferimento alla circolare del ministro ha commentato: «Ridurre le liste d’attesa, uno dei principali problemi del nostro Servizio Sanitario Nazionale, è una priorità. Bene ha fatto il ministro Giulia Grillo a chiedere alle Regioni i dati in modo da poter intervenire avendo davanti un quadro preciso della situazione e delle criticità. Invitiamo il ministro anche a riflettere sulla proposta inviata dalle Regioni al governo il 5 giugno sugli ‘ospedali d’insegnamento’. Questa soluzione, che prevede di istituire scuole di specializzazione negli ospedali ad alti volumi e con riconosciuta attività professionale e scientifica, permetterebbe di ampliare l’offerta formativa di qualità, e di avere gli specialisti necessari, oltre 2000, che oggi si vedono esclusi dal percorso formativo».

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