Un personaggio da “commedia dei pupi” alle elezioni siciliane

di GIOVANNI PEREZ – “Commedia dei pupi” potrebbe essere intitolata la vicenda delle prossime elezioni regionali in Sicilia: ingarbugliata e incomprensibile come viene rappresentata in questi giorni dai notiziari della Rai-Tv. Appare evidente che i responsabili della Tv temono di scontentare qualcuno di “quelli che contano”con delle notizie “inopportune” e così hanno adottato il vecchio sistema di alzare una cortina fumogena che avvolge tutti i protagonisti della squallida vicenda in cui sembrano dominare la sete di potere e forse la disponibilità di offrire la propri protezione ai “poteri forti”.. 
Comunque sia, al centro della contesa elettorale siciliana vi è indubbiamente il ministro degli Esteri, Alfano, già protagonista di due “infortuni”: uno da ministro degli Interni, quando due donne kazake (madre e figlia) erano state imbarcate a forza su un aereo del dittatore di quel paese; il secondo alla viglia dell’ultimo Ferragosto, quando ha disposto il ritorno al Cairo del nostro ambasciatore in dispregio della ricerca della verità sugli autori dell’omicidio del nostro connazionale, il giovane ricercatore Giulio Regeni. 
Debolissimo elettoralmente sul continente, il che lo spinge a cambiare continuamente nome al suo partito, può contare su un certo consenso  nella terra natia, la Sicilia.
Proprio queste elezioni regionali gli avevano offerto l’occasione di  “mettersi sul mercato” offrendo i suoi voti al “miglior offerente”, ma sembra che la mossa non gli sia riuscita: Berlusconi, dopo un approccio favorevole, lo ha mollato per la reazione negativa di Salvini e Meloni; anche nel Pd le reazioni negative  di un parte dell’elettorato hanno consigliato a Renzi e compagni di evitare un’alleanza con Alfano alla luce del sole: quello che faranno nelle “segrete stanze” non è possibile saperlo. Almeno al momento.

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