Un noto orafo rapinato e ucciso in via dei Gracchi a Roma

Inquirenti al lavoro sul luogo dove il titolare di una gioielleria del quartiere Prati a Roma è stato ucciso durante una rapina, 15 luglio 2015. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Inquirenti al lavoro sul luogo dove il titolare di una gioielleria del quartiere Prati a Roma è stato ucciso durante una rapina, 15 luglio 2015.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il titolare di una nota gioielleria di via dei Gracchi nel quartiere Prati a poche centinaia di metri dai Musei Vaticani è stato ucciso in pieno giorno  durante una rapina. Secondo una prima ricostruzione l’orafo Giancarlo Nocchia, 70 anni, sarebbe stato colpito alla testa con un corpo contundente. Le vetrine erano svuotate e il locale a soqquadro.

E’ stato un amico del gioielliere a dare l’allarme: “Quando sono entrato nel suo negozio insieme con altri due amici era sdraiato a terra dietro al bancone”.  “Sono sconvolto – racconta Giorgio, titolare di un bar della zona – è stato ucciso come un animale. Ci conoscevamo da 30 anni. Giancarlo era un amico di mio padre e mi ha visto crescere”.

“Giancarlo era molto attento, diffidente, mi meraviglia che abbia aperto a qualcuno. In passato aveva subito altre rapine: tre negli ultimi anni”, dice uno dei fratelli, Paolo. “L’ho visto l’ultima volta sabato – aggiunge  – sono sconvolto, non riesco a capire come sia possibile che l’abbiano ucciso così”

Nocchia era noto per  il suo laboratorio artigianale che produceva opere d’arte: anelli, bracciali, ciondoli, collier e orecchini dalla notevole fattura esposti anche in vendita online e su ordinazione, che potrebbero essere stati un bottino tale da scatenare la violenza di uno o più banditi. Nocchia, “il Maestro”, nelle pagine web in italiano, inglese e tedesco si definiva “uomo di cultura artistica”, “competente nel mondo delle pietre preziose”.

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