di SERGIO TRASATTI/ La guerra in Ucraina è entrata nel suo 65esimo giorno. Missili su Kiev durante la visita del segretario dell’Onu, Antonio Guterres: almeno dieci feriti. “La missione delle Nazioni Unite ha fallito”, ha sottolineato Guterres dicendosi scioccato per il raid perché “Kiev è una città sacra sia per gli ucraini che per i russi”. La minaccia di Zelensky: “I missili sulla capitale sono un attacco per umiliare l’Onu, la risposta sarà appropriata”.
Gli Usa avvertono: “I soldati russi lasciano Mariupol”. La Camera americana intanto ha approvato una misura che consentirà a Biden di ricorrere a una legge della Seconda guerra mondiale per fornire più rapidamente armi all’Ucraina. L’Ungheria: “Pagheremo il gas russo in rubli”. Mentre, il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk, ha annunciato: “45 militari ucraini sono stati liberati nell’ultimo scambio di prigionieri di guerra con la Russia”.
L’annuncio di Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti chiede al Congresso 33 miliardi di dollari da destinare agli ucraini. Su Twitter il Capo della Casa Bianca ha scritto: “Il nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, include artiglieria, blindati e mezzi antiaerei. Gli aiuti comprenderanno più artiglieria, veicoli blindati, mezzi anticarro e antiaerei oltre che assistenza umanitaria come cibo, acqua, medicine, rifugi e altri aiuti. Daremo armi fino a quando non finiranno le atrocità”. “Sono grato al popolo americano e personalmente al presidente Biden”, ha risposto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per il nuovo pacchetto di sostegno in arrivo dall’America (nella foto: l’incontro Guterres-Zelensky).
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