Ucciso nel suo negozio di abbigliamento in pieno centro a Viterbo. Forse un tentativo di rapina finito male

Omicidio in pieno giorno a Viterbo. A pochi giorni dagli arresti di un consigliere comunale e un militante di Casapound accusati di una violenza sessuale su una donna all’interno di un circolo privato, un altro episodio violento scuote la  città della Tuscia. Il titolare di una jeanseria, Norveo Fedeli, di 74 anni, è stato ucciso nel suo negozio nel centro storico della cittadina, nello stesso quartiere in cui si trova il locale teatro del presunto stupro. Si ipotizza che possa trattarsi di un tentativo di rapina finito male anche se non si esclude per ora nessuna pista.

Alcuni vicini, insospettiti dal fatto che il negozio fosse ancora aperto dopo le 13, sono entrati e hanno trovato il corpo del commerciante riverso a terra in una pozza di sangue vicino alla cassa. Inutile l’intervento degli operatori del 118. L’uomo aveva il cranio fracassato e sul capo ci sarebbe l’impronta di una scarpa. Per chi indaga sarebbe stato colpito varie volte alla testa con un oggetto contundente, forse una spranga o uno sgabello. Nel negozio è stata ritrovato una scia di sangue fino all’entrata: forse la vittima ha tentato di trascinarsi fino all’esterno per chiedere aiuto. Probabilmente Fedeli, che abitava accanto al suo negozio, stava per chiudere la jeanseria per la pausa pranzo quando gli aggressori sono entrati all’interno.

E sulla vicenda il segretario del Pd Nicola Zingaretti scrive su Twitter: «Napoli, Viterbo: allarme sicurezza. Dal ministro dell’Interno Salvini vogliamo qualche comizio in meno e qualche ora di lavoro al Viminale».

Intanto domani pomeriggio a Viterbo è in programma un corteo contro ogni forma di violenza organizzato dalla Rete degli studenti medi.

Commenta per primo

Lascia un commento