Troppi dirigenti delle Autorità Portuali sotto inchiesta in Italia: allarme del presidente di Federagenti

Il presidente nazionale di Federagenti, Gian Enzo Duci, durante un convegno sulla logistica dei porti, svoltosi a Genova nel 2017 (foto Ansa di Luca Zennaro)

Il presidente nazionale di Federagenti, Gian Enzo Duci (foto a lato) lancia un allarme per ciò che sta accadendo ai vertici delle autorità Portuali, molti sotto inchiesta per i motivi più vari. E ne fa un elenco: “L’Autorità Portuale di Ravenna è stata ‘decapitata’ da provvedimenti giudiziari, ma l’inchiesta di Ravenna – afferma – si somma a quelle che hanno travolto altre Autorità Portuali come Livorno, dove in questi giorni, anche se l’inchiesta penale prosegue, il Presidente del porto è stato reintegrato. Inchieste ci sono a Napoli, Bari e Brindisi, Gioia Tauro. I casi sono due – afferma Duci –  o il ministro Delrio nella scelta dei presidenti e dei segretari delle Autorità ha sbagliato tutto, assegnando la governance a incompetenti o disonesti; oppure la riforma portuale colloca, per la sommatoria di norme e competenze, i vertici delle Autorità di Sistema Portuale in una posizione di martirio certo”.
“Nel silenzio assordante della politica – afferma Duci – si sta consumando una vera e propria carneficina nei porti e dei quadri dirigenti che dovrebbero guidarli in un momento per altro delicatissimo in cui le opportunità di ripresa potrebbero trasformarsi nel giro di poche settimane in clamorosi autogol. Oggi, e non è un paradosso, solo un manager con vocazione al martirio o un dirigente che non abbia nulla da perdere e che comunque non possa sperare in nessuna crescita professionale, potrebbe ragionevolmente accettare una carica, a decisione limitata e a rischio illimitato. Una carica che, alla luce dei fatti, della proliferazione delle inchieste giudiziarie è lo specchio di una riforma portuale fallita”.
“Come operatori del settore – conclude Duci – non possiamo non denunciare quella che è ormai una libanizzazione del sistema portuale e le conseguenze che ne stanno già derivando, sia per il blocco di importanti lavori infrastrutturali, sia per la comprensibile e ormai quasi generalizzata tendenza dei vertici, ancora non travolti da inchieste, ad assumere qualsivoglia decisione e a ufficializzarla con una firma”.
Per Federagenti è oggi necessaria una misura di emergenza, tale da evitare che i porti diventino la causa del più importante e insanabile blackout del sistema economico nazionale.

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