TEMPI SUPPLEMENTARI/ Roma, è un derby da delirio: Strootman e Nainggolan stendono la Lazio. Giallorossi sempre secondi col Milan che a fatica batte il Crotone grazie a un altro gol di Lapadula. Deprecabile episodio al termine di Lazio-Roma: frase razzista di Lulic contro Rudiger

kevindi FABIO CAMILLACCI/ Domenica calcistica nel segno della Roma che vince il derby, spegne i sogni di sorpasso in classifica dei cugini biancocelesti e resta seconda a -4 dalla Juventus capolista, a braccetto col Milan che batte il Crotone al Meazza solo all’ultimo respiro. Come accade da un po’ di stracittadine romane, atmosfera surreale all’Olimpico per la protesta dei tifosi contro le “barriere” alzate in Curva dalle autorità. Ma stavolta, rispetto al passato, i tifosi della Lazio decidono di affollare comunque la Curva Nord: derogano alla luce dell’ottimo momento della squadra di Simone Inzaghi. La Sud invece è desolatamente vuota, anche se tra distinti e tribune i romanisti presenti sono circa 10 mila, contro gli oltre 35 mila laziali. A sbloccare una gara, non bella, combattuta e bloccata per oltre 1 ora di gioco, è Kevin Strootman al 65′: l’olandese approfitta di uno svarione di Wallace e si toglie una grande soddisfazione, una gioia meritata dopo il calvario affrontato per il grave infortunio al ginocchio (foto LaPresse-Gazzetta dello Sport). Ne aveva bisogno questo straordinario centrocampista che dopo il gol bisticcia con la panchina della Lazio causando l’espulsione del panchinaro Cataldi. Raddoppia Nainggolan con un tiro dalla distanza che sorprende il portiere Marchetti, bravissimo in precedenza su un colpo di testa ravvicinato di Dzeko. Roma più solida, attenta, pratica e cinica del solito. Lazio timida e agganciata al quarto posto dal Napoli: partenopei, biancocelesti e Atalanta adesso sono a quota 28.

Clima teso in campo e nel dopopartita. Il bisticcio Strootman-Cataldi di cui abbiamo parlato sopra, scatena un capannello; la tipica corrida da derby ma niente di più, niente di grave, in una stracittadina ci sta. Gravissimo invece quanto accaduto al termine del match. Una frase pesante, deprecabile e antipatica, arriva dalla bocca di Lulic, che usa parole razziste per rispondere a Rüdiger, il quale alla vigilia lo aveva provocato dicendo di non conoscere nè la Lazio, nè il suo tecnico. Lulic risponde così: “Già parlava prima della partita, due anni fa a Stoccarda vendeva calzini e cinture e adesso fa il fenomeno. Non è colpa sua, è colpa di quelli che stanno intorno a lui e che fanno crescere un ragazzo maleducato. Lasciamo stare queste provocazioni che capiteranno anche in futuro. Oggi abbiamo perso, ma guardiamo avanti. Dobbiamo crescere e smettere di fare questi errori”. Nelle interviste successive Lulic fa una parziale retromarcia:”Non voglio più parlarne, forse a caldo si dicono cose che non andrebbero dette”. Poi però in zona mista a chi gli chiedeva se intendesse porgere delle scuse al difensore romanista ha risposto: “Chiedere scusa a Rüdiger? Lasciamo stare, anche i bianchi vendono i calzini”.

Le scuse del Club biancoceleste. Ci ha pensato poi la Lazio a formalizzare le scuse a Rüdiger. Il responsabile della comunicazione Arturo Diaconale in sala stampa ha dichiarato: “Chiedo scusa a nome della società e anche di Lulic, sono le espressioni a caldo di un giocatore dopo aver perso un derby a cui teneva molto. È una polemica andata oltre le righe, che si rifà alle parole precedenti di Rüdiger. Noi comunque vogliamo che la Lazio abbia uno stile di correttezza”.

L’anticipo dell’ora di pranzo sorride al Milan. Nel lunch-match della 15° giornata, i rossoneri al Meazza soffrono più del previsto contro il Crotone fanalino di coda, passato in vantaggio col solito Falcinelli. Il pari è di Pasalic, il gol vittoria invece arriva da un attaccante in gran forma: Lapadula. Niang fallisce un calcio di rigore. Un successo prezioso e pesante per come è maturato: il Milan di Montella come detto rimane al secondo posto insieme alla Roma e lunedi 12 dicembre per la 16° giornata è in programma Roma-Milan.

Brusco stop per il Toro, il Sassuolo ritrova i 3 punti e inguaia l’Empoli. A Marassi, Sampdoria-Torino 2-0. Barreto e Schick affondano Mihajlovic. Sconfitta per i granata dopo 5 giornate, Europa più lontana. La Samp sale a 22 punti, sesto risultato utile di fila per i blucerchiati. E nel prossimo turno per il Torino c’è il derby con la Juventus.  Mihajlovic: “La gara di oggi non cambia nulla, se giochiamo da Toro possiamo battere la Juve”. Pescara-Cagliari 1-1: Caprari replica a Borriello. Gli isolani in 10 per un tempo (espulso Di Gennaro) vedono sfumare la vittoria nel recupero. Punto prezioso per gli abruzzesi in chiave salvezza. Sassuolo-Empoli 3-0: rigori di Pellegrini e Ricci, poi Ragusa. Gli emiliani vincono dopo un mese e mezzo di astinenza e si allontanano dalla zona pericolosa della classifica, mentre i toscani ora sono quart’ultimi a +2 sul Pescara terz’ultimo.

La Viola soffre ma supera il Palermo. Nel posticipo della domenica, Fiorentina-Palermo 2-1: gol di Bernardeschi, Jajalo e Babacar al 93′. Un gol contestato nel recupero condanna la squadra di Corini, successore dell’esonerato De Zerbi, dopo che Jajalo aveva risposto a Bernardeschi. Molti errori arbitrali: annullati due gol a Kalinic e Babacar, dubbi sulla rete decisiva. Tre punti che consentono alla Fiorentina di riavvicinarsi alla zona Europa. I viola scavalcano il Torino in classifica. Domani ultimo atto di uno “spezzatino” di campionato interminabile. Il 15° turno di campionato cominciato venerdi con Napoli-Inter, si completa lunedi con Chievo-Genoa alle 19 e Udinese-Bologna alle 21. Un attimo di raccoglimento in chiusura; anche oggi, come nei due anticipi, le squadre della Serie A hanno giocato col lutto al braccio e osservato un minuto di silenzio prima del fischio d’inizio delle partite, in memoria della squadra di calcio brasiliana Chapecoense, scomparsa nell’incidente aereo in Colombia.

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