TEMPI SUPPLEMENTARI/ Napoli sull’ottovolante, Inter pazza di gioia: tris di Icardi nel derby e 2° posto per i nerazzurri. Juve, che succede? Immobile alfiere della Lazio

di FABIO CAMILLACCI/ Napoli al comando e in fuga con 24 punti, Inter seconda a 22 (e nella prossima giornata c’è Napoli-Inter), Lazio e Juventus terze con 19, Roma a quota 15 con una partita in meno (i giallorossi devono recuperare la sfida di Genova con la Samp). Avreste immaginato una simile alta-classifica di Serie A dopo 8 gare? In pochi, pochissimi, avrebbero pronosticato una simile graduatoria; anche se non siamo nemmeno a un quarto del campionato, questa situazione dice già molto. Dice che il Napoli di Sarri, corsaro per 1-0 in casa Roma, è più maturo, sa essere anche pratico e può puntare decisamente allo scudetto, come scriviamo da inizio stagione: ottovolante azzurro, 8° vittoria di fila. Dice che l’Inter di Spalletti, 3-2 al Milan nel derby (tripletta di Icardi), non avendo l’impegno delle Coppe europee e avendo per ora dalla sua tanta fortuna, può essere grande protagonista fino al termine. Dice che la Lazio di Simone Inzaghi è sempre più una splendida realtà guidata dal re dei bomber: Ciro Immobile è capocannoniere con 11 reti. Dice che la Juventus, pur restando la squadra più forte del torneo come organico, non è più lo schiacciasassi che ha dominato nelle ultime 6 stagioni. E dice che la Roma di Di Francesco, falcidiata dagli infortuni e sfortunata, rimane un cantiere aperto. In sintesi, è un campionato molto più bello ed equilibrato rispetto agli ultimi 6. Ma è presto per i verdetti, la strada è ancora lunga visto che ci sono altre 30 partite da giocare.

Crisi Milan. Fa effetto non vedere nelle prime posizioni i rossoneri, grandi protagonisti del mercato estivo. Ennesimo esempio che nel calcio non si vince con le figurine e con le grandi rivoluzioni. La sconfitta nel rocambolesco derby con l’Inter per il posticipo dell’8° turno fa male, molto male, alla squadra di Montella: tecnico sempre in discussione ma al momento non rischia, soprattutto per mancanza di alternative. Montella non è tra i migliori allenatori italiani, però, ha bisogno di tempo per amalgamare un gruppo con tanti giocatori nuovi. E l’amalgama non è un giocatore da comprare sul mercato, contrariamente a quanto pensava il mitico presidente del Catania, Massimino. Certo, la classifica è pesante: 9° posto a braccetto col Chievo e 12 punti (0-0 sul campo del Sassuolo per i clivensi),  fatti esclusivamente con le piccole. E la terza sconfitta di fila è più di un campanello d’allarme. Al momento, il Milan, nonostante i grandi investimenti, è piccolo come quello degli ultimi anni dell’era Berlusconi.

Sampdoria e Bologna guidano il gruppone delle retrovie. Alle spalle delle prime 5 si distinguono i blucerchiati che a Marassi stendono l’Atalanta rivelazione dell’ultimo campionato, e i felsinesi che si aggiudicano il derby emiliano con la Spal. Frena il Torino che non sfonda a Crotone, anzi è costretto alla rimonta per uscire con un pareggio dallo Scida. Avanza la Fiorentina che al Franchi supera l’Udinese. Il nuovo stadio si conferma indigesto per il Cagliari: contro il Genoa alla Sardegna Arena un’altra sconfitta per i sardi. Tutto questo in attesa del “Monday Night” Verona-Benevento, ovvero: l’ultima ancora a quota zero (i giallorossi campani), contro la penultima.

 

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