TEMPI SUPPLEMENTARI/ Milan-Napoli, poche luci a San Siro: reti bianche e cori vergognosi contro i partenopei. L’uomo copertina è Fabio Quagliarella: eguagliato Batistuta. Acuto Sassuolo

di FABIO CAMILLACCI/ Non sono mancate le emozioni in questo sabato di campionato per gli anticipi del 21° turno, anche se Milan-Napoli, match-clou, si chiude senza reti. Amara sfida contro il suo passato e contro il suo allievo Gattuso per Don Carlo Ancelotti: niente vittoria al Meazza e l’espulsione in pieno recupero, dopo quella di Fabian Ruiz (doppio giallo per l’ottimo centrocampista spagnolo). A Carletto resterà soprattutto la calda accoglienza dei suoi ex tifosi: col Milan d’altronde Ancelotti ha vinto tutto sia da calciatore che da allenatore. Un punto che frena i partenopei nella disperata rincorsa alla capolista Juventus, ora a +8 in attesa di Lazio-Juve in programma domenica sera alle 20.30. Sul bloc notes anche il debutto del polacco Piatek in maglia rossonera; attaccante prelevato dal Genoa per oltre 35 milioni di euro e sbarcato a Milanello poche ore fa. Lo 0-0 finale, però, non deve ingannare perchè le emozioni non sono mancate, da una parte e dall’altra. Grande equilibrio generale: pù Milan nel primo tempo, più Napoli nella ripresa. Risultato giusto. Un’altra prova opaca per l’altro costoso acquisto milanista Paquetà, 21enne brasiliano che in tanti, in troppi, si sono affrettati a paragonare a un mostro sacro come Kakà. Il calcio non è fatto per i paragoni. Sia chiaro, il talento c’è, ma come si dice in gergo calcistico: Paquetà non è ancora un giocatore di pallone. Deve ambientarsi, maturare e capire il calcio italiano. Intanto, il Milan, continua a godersi il quarto posto e in vista delle partite delle sue principali rivali, attese da impegni difficili, si porta a +2 sulla Roma e a +3 sulla Lazio. Per quanto riguarda il Napoli: dopo averlo visto all’opera proprio contro la Lazio, ci si aspettava qualcosa di più. Martedi, per i quati di finale di Coppa Italia, sarà ancora Milan-Napoli.

San Siro: le note stonate della serata. Ancora episodi di discriminazione territoriale. I tifosi del Napoli infatti sono stati bersagliati prima della partita. Una partita che molti consideravano la grande occasione per svoltare dopo quanto accaduto il 26 dicembre scorso prima, durante e dopo Inter-Napoli. In occasione del primo “Boxing Day” all’italiana registrammo: all’esterno del Meazza gli scontri tra interisti e napoletani che causarono la morte dell’ultras Daniele Belardinelli e all’interno cori contro i tifosi del Napoli e i “buu” razzisti nei confronti di Kalidou Koulibaly. Stavolta, per fortuna niente incidenti tra ultrà ma nel prepartita la Curva Sud milanista ha intonato i soliti cori contro i partenopei: “noi non siamo napoletani”, “Vesuvio lavali col fuoco” e “senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani, o colerosi, terremotati, con il sapone non vi siete mai lavati. Napoli merda, Napoli colera, sei la vergogna dell’Italia intera”. No comment.

Sampdoria-Udinese 4-0: Fabio Quagliarella uomo copertina del sabato. La prima mezz’ora abbondante della partita di Marassi, è stata vissuta in attesa del momento storico. Poi, al 33′, quel momento storico è arrivato. Calcio di rigore per i blucerchiati: sul dischetto, ovviamente, va proprio lui, Quagliarella. Destro forte e angolato, su cui il portiere dei friulani Musso non arriva e l’attaccante nato a Castellammare di Stabia eguaglia un re dei bomber come Gabriel Omar Batistuta: a segno in undici partite di Serie A consecutive. Finora c’era riuscito solo l’argentino di Reconquista ex Fiorentina e Roma, era la stagione 1994-1995. Ma, l’intramontabile Quaglia (36 anni il prossimo 31 gennaio) non si accontenta, mette la freccia e sorpassa Batigol nel computo generale: 14 reti a 13 grazie a un altro rigore, trasformato nella ripresa. E adesso, per stabilire il nuovo record assoluto, fissandolo a 12 partite di fila con gol, Quagliarella dovrà confrontarsi con il suo Napoli. Strano destino. Appuntamento alle 18 di sabato prossimo 2 febbraio al San Paolo contro la squadra della sua terra, la squadra del suo cuore, e in cui ha giocato nella stagione 2009-2010. Un’esperienza finita troppo presto, per via delle minacce e dei ricatti subiti dal poliziotto-stalker, che gli impedivano di poter vivere e giocare con serenità. Quagliarella sogna di fare la storia proprio davanti alla sua gente, intanto coglie l’attimo per godersi questo momento straordinario.

La gioia del Quaglia. Al termine del match l’attaccante della Samp non sta nella pelle e dice: “È una grandissima emozione, poter solamente immaginare una cosa del genere fa molto effetto. Solo a nominare Batistuta mi vengono i brividi. Dopo il primo gol ho pensato solo a godermi la serata e ai miei tifosi. Sono senza parole. Fare questo record a quasi 36 anni è un orgoglio: i miei sacrifici e il mio passato sono serviti a qualcosa”. Con una vena realizzativa del genere è impossibile non pensare a Quagliarella anche in ottica Nazionale, ma lui risponde: “Il ct deve portare avanti un gruppo e puntare sui giovani, altrimenti non cresceremo mai. È giusto che Mancini faccia le sue scelte: ha gli attributi per farlo. Io gioco per divertirmi, godo lo stesso anche quando non segno ma metto i miei compagni davanti alla porta”. E, come se non bastasse, a sorpresa, sui social per Quagliarella arrivano anche i complimenti dei cugini genoani. Un poker doriano completato da Linetty e dal neoacquisto Gabbiadini, tornato pochi giorni fa a Genova, dopo la non esaltante esperienza al Southampton in Premier League. Quella di mister Giampaolo e Quagliarella è una Samp che vola e sogna l’Europa che conta. In attesa delle gare della domenica, i blucerchiati scavalcano la Lazio e agganciano la Roma al 5° posto, a -2 dalla zona Champions occupata dal Milan.

Sassuolo-Cagliari 3-0: gol di Locatelli, Babacar e Matri. I neroverdi tornano al successo al Mapei Stadium di Reggio Emilia dopo ben quattro mesi. Per i sardi invece si apre una mini-crisi: un solo successo nelle ultime 10 partite, un solo punto nelle ultime 3. In settimana, l’allenatore del Sassuolo Roberto De Zerbi si era lamentato con la società per la cessione di Boateng al Barcellona. Oggi la squadra emiliana sembra non averne risentito. Dopo un periodo di appannamento, il Sassuolo è tornato a essere una squadra solida, concreta; una squadra che oltretutto gioca bene e, soprattutto diverte. Lo aveva già dimostrato una settimana fa al Meazza contro l’Inter. Insomma, troppa differenza di valori col Cagliari di questi tempi. Sardi che senza Lucas Castro, pupillo e uomo-chiave nello scacchiere di mister Maran, hanno racimolato appena 7 punti in 8 partite. Più di un campanello d’allarme per una squadra che lotta per non retrocedere.

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