TEMPI SUPPLEMENTARI/ Madama è di un’altra categoria e fa tornare nei ranghi l’Inter di Conte: sorpasso bianconero grazie alla premiata ditta Dybala-Higuain. La Dea consolida il terzo posto, il Napoli stecca ancora. Furia Roma, emozione Sinisa

di FABIO CAMILLACCI/ Mio padre Sergio, che proprio oggi avrebbe compiuto 84 anni, col suo tipico accento romano amava dire: “E categorie so categorie”. Un’espressione che rispecchia alla perfezione la partitissima della 7° giornata di Serie A, il “Derby d’Italia, il posticipo domenicale Inter-Juventus. La capolista nerazzurra cade dopo 6 vittorie di fila e restituisce il testimone di prima della classe alla Vecchia Signora campione d’Italia da 8 anni consecutivi. Sorpasso bianconero al Meazza e autentica prova di forza della squadra di Maurizio Sarri che ha condotto le danze dall’inizio alla fine con tanto “sarrismo”. Sarri che non sbaglia nulla: in partenza preferisce Dybala a Higuain e “la Joya” lo ripaga con il gol del vantaggio, un gol bellissimo. Pareggia Lautaro Martinez su rigore concesso per un fallo di mano di de Ligt, nuova prova sottotono del sopravvalutato difensore olandese pagato ben 70 milioni.

Il Cristiano Ronaldo show e gli orrori della Var. CR7 prima fa tremare la traversa dopo aver saltato mezza difesa interista, poi segna ma la Var annulla per millimetrico fuorigioco di rientro di Dybala. Ennessimo splendido gol annullato per un’unghia. Le tante assurdità dell’assurda e sempre più odiosa moviola in campo che ha trasformato il calcio in un altro sport, castrando le emozioni dei tifosi. Sull’Inter pesa l’infortunio muscolare che mette k.o. Sensi. Inizio di ripresa ancora nel segno della Juve che schiaccia i nerazzurri. Vecino, entrato al posto di Sensi, prova a scuotere i suoi e con un tiro deviato spizza il palo. Al 62′ altra mossa vincente di Sarri: fuori Bernardeschi, dentro Higuain che a San Siro si esalta sempre. “El Pipita” non tradisce e al minuto 79 sigla il gol vittoria alla sua maniera. Una Juventus in versione HD, Higuain-Dybala. Il 2-1 finale e quanto visto in campo certificano quanto scriviamo da inizio stagione: la Juventus resta sempre la favorita numero uno per lo scudetto. La sua forza è nell’enorme rosa, una rosa ricca di qualità. L’Inter, al contrario, non ha nè la rosa, nè i campioni di Madama.

Atalanta sempre più in alto: i bergamaschi consolidano il terzo posto anche grazie alla nuova stecca del Napoli. La Dea in casa batte 3-1 il Lecce e si conferma la squadra che nel 2019 ha fatto più punti e più gol. Ancora a segno Zapata vice-capocannoniere con 6 reti rispetto alle 7 del laziale Immobile. Ormai non si può più parlare di miracolo o sorpresa. L’Atalanta è una splendida realtà con i mezzi per migliorare il terzo posto dell’anno scorso e quello che occupa al momento con tre punti di vantaggio sul Napoli. Napoli che stecca ancora confermando la sua stagione sulle montagne russe: due 0-0 in quattro giorni per i partenopei. Dopo il pari a reti bianche in quel di Genk in Champions League, arriva quello di Torino contro i granata. L’attacco atomico azzurro ultimamente ha le polveri bagnate e il gioco di squadra è meno fluido rispetto al passato. Curiosità statistica: prima del match, Napoli e Torino erano le uniche squadre a non aver mai pareggiato, solo vittorie o sconfitte.

Ad un punto dal Napoli, al quinto posto, c’è una Roma frenata dal pessimo arbitraggio del signor Massa di Imperia. Polemiche a non finire all’Olimpico per l’1-1 tra giallorossi e Cagliari: il tecnico romanista Fonseca in campo è una furia, il direttore sportivo Petrachi davanti alle telecamere parla di “partita falsata”. Sotto accusa il rigore concesso ai sardi sullo 0-0 e soprattutto l’annullamento del potenziale 2-1 firmato da Kalinic al 90′. Il mediocre Massa prima convalida, poi richiamato dal Var annulla per presunto fallo dell’attaccante croato, con buona pace del famoso “protocollo arbitrale” in cui è scritto che la Var può intervenire per cambiare la decisione dell’arbitro solo “in caso di evidente errore” che in questo caso non c’è. Un “protocollo” sempre più fantasma, anzi un “protocollo” che prevede sempre due pesi e due misure. Per la serie, hanno introdotto la moviola in campo per non falsare le partite, il risultato? Le partite sono più falsate di prima perchè poi alla fine l’uomo fa sempre la differenza e decide lui in barba alla tecnologia, presa in considerazione o meno a seconda di come gira al signor arbitro. Sul fronte aspetto tecnico, la Roma paga i troppi infortuni e continua a sprecare tante occasioni da gol pur giocando bene e creando molto.

Bologna-Lazio, Sinisa torna in panchina e l’emozione è grande. La partita si chiude con un giusto 2-2 ma a rubare la scena è il guerriero Mihajlovic che torna a guidare i felsinei con tanto di mascherina igienica a causa della debilitazione fisica causata dalle cure che sta facendo per battere la leucemia. Il Dall’Ara è tutto per lui, compreso il settore ospite con i tifosi biancocelesti che lo acclamano ed espongono uno striscione con la scritta: “Sinisa uno di noi”. Lazio agganciata in classifica dalla Viola che nel “lunch match” per il mercato tv asiatico, inanella la terza vittoria di fila per la Fiorentina di Montella che al Franchi batte 1-0 l’Udinese. Rinviata al 18 dicembre Brescia-Sassuolo, per la morte del patron dei neroverdi Giorgio Squinzi ricordato su tutti i campi con un minuto di silenzio. Squinzi, un grande uomo, perchè: “E categorie so categorie”.

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