di FABIO CAMILLACCI/ La prima giornata della Serie A 2017-18, scorre via senza scossoni, senza sorprese clamorose rispetto a quanto accaduto solitamente in passato al momento del via del campionato. Vincono le 5 grandi: Juventus, Napoli, Roma, Inter e Milan. Di fatto, l’unica sorpresa, è il pareggio della neopromossa Spal “made in Italy” all’Olimpico contro la Lazio fresca vincitrice della Supercoppa italiana. Lo 0-0 conquistato dai ferraresi, è storico: primo punto in A per la Spal 49 anni dopo. Ma ricordiamo che questo è anche il primo campionato senza Francesco Totti dopo ben 5 lustri. Oggi l’ex Capitano giallorosso era in tribuna a Bergamo per Atalanta-Roma nella sua nuova veste di dirigente: in giacca e cravatta tra il d.s romanista Monchi e il d.g. Baldissoni. Fa un effetto strano non vederlo più in campo. La Roma, davanti ai suoi occhi, vince 1-0 con gol dell’ex laziale Kolarov, ma non convince. Causa infortuni la rosa è ancora corta (previsti altri due arrivi dal mercato) e Di Francesco ha sicuramente bisogno di tempo per dare la sua impronta alla squadra.
VAR protagonista anche nel resto del primo “spezzatino” di agosto. Chiariamo subito una cosa: la tecnologia, la moviola in campo, è un grande aiuto per gli arbitri, un bel sistema di evitare torti e ingiustizie, ma, non evita, nè eviterà mai le polemiche, che poi solo il sale del calcio. E soprattutto, non risolve tutti i problemi legati agli errori arbitrali. Complessivamente, in questo esordio il VAR e gli arbitri se la sono cavata: le polemiche però non sono mancate. Soprattutto al Meazza per Inter-Fiorentina 3-0 (dubbi sul penalty che porta in vantaggio i nerazzurri e su un rigore non concesso ai viola), Crotone-Milan 0-3 (fa discutere l’espulsione di Ceccherini in occasione del rigore che Kessie trasforma nell’1-0 Milan) e soprattutto in Bologna-Torino: granata furiosi col guardalinee che valuta male e di fatto annulla il possibile 2-1 Toro, episodio su cui incide anche un precedente guasto dell’apparecchiatura VAR. Quindi, non è tutto oro quel che luccica. Servirà tempo per metabolizzare la moviola in campo e tararla bene.
Milanesi sugli scudi con i bomber. Tris per Inter e Milan. Tra i nerazzurri spicca la doppietta di Maurito Icardi, tra i rossoneri lo show di baby Cutrone: ragazzino terribile cresciuto nel florido vivaio di Milanello. Il 19enne si procura il rigore del vantaggio, firma il raddoppio di testa e ispira il 3-0 di Suso. Un predestinato. Uno così, anche se soltanto alla seconda presenza in A (l’esordio sempre con Montella l’anno scorso), si può dare in prestito? Certo, con l’arrivo di Kalinic, il reparto offensivo rossonero comincia a essere affollato, quindi da sfoltire. Cutrone potrebbe andare a farsi le ossa proprio a Crotone. Buona la prima dunque per Icardi e Cutrone, ma, anche per Spalletti e Montella. A Milano è tornato l’entusiasmo di un tempo: stasera pienone per Inter-Fiorentina. Nota doverosa: la strada verso i tre punti all’esordio, sia per il Milan che per l’Inter, è stata spianata da episodi favorevoli a inizio partita. Ancor più spianata per i rossoneri visto che il Crotone ha giocato in 10 uomini dal terzo minuto per l’espulsione Ceccherini.
Appunti finali. Gli altri appunti sul bloc notes riguardano Bologna-Torino: bel gol e bella prestazione di Federico Di Francesco, 23enne figlio di Eusebio, allenatore della Roma. Sassuolo-Genoa, e come detto Lazio-Spal, sono gli unici 0-0 della giornata. Marassi, Sampdoria-Benevento, momento storico al 15′: Ciciretti, scuola Roma, con un magico sinistro segna il primo gol dei campani in Serie A. La Samp reagisce e con uno scatenato Quagliarella (doppietta per lui) centra il ribaltone: 2-1 doriano finale. Si conferma il miracolo Chievo: vittoria per 2-1 all’esordio sul campo dell’Udinese. Decide una perla di Birsa. E adesso riflettori puntati sul rush finale del calciomercato che potrebbe migliorare molte squadre. Nel prossimo weekend però si torna in campo col piatto forte Roma-Inter di sabato 26 agosto. Spalletti contro il suo passato. Siamo sicuri che Totti pagherebbe per essere in campo e dare un dispiacere al tecnico di Certaldo.
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