TEMPI SUPPLEMENTARI/ La Lazio a 9 code di Immobile e Inzaghi spaventa le prime due della classe. A Brescia cori contro Balotelli. Panettone indigesto per la Roma. Genoa: buona la prima di Nicola

di FABIO CAMILLACCI/ Già in archivio la sosta di campionato per Natale e Capodanno, la Serie A torna in campo a cavallo dell’Epifania con le gare della 18° giornata, ovvero la penultima del girone di andata. Lazio rullo compressore. La squadra biancoceleste sa solo vincere e apre il 2020 così come aveva chiuso il 2019: con una vittoria. Il 22 dicembre scorso il 3-1 ai danni della Juventus campione d’Italia in quel di Riad in Arabia Saudita nella finale di Supercoppa italiana, oggi il 2-1 in casa del Brescia che consente ai biancocelesti di allungare una straordinaria striscia di successi: 9 di fila in campionato, 10 in totale se consideriamo anche quello in Supercoppa. Senza dimenticare che Lazio-Verona in programma per il 17° turno, è stata spostata al 5 febbraio prossimo proprio per l’impegno di Riad contro la Vecchia Signora. Insomma, è sempre più una Lazio da scudetto; una Lazio che in attesa di Napoli-Inter e Juventus-Cagliari, consolida il terzo posto portandosi a -3 dalle prime due della classe. Cade in casa la Roma che evidentemente tiene fede alle vecchie paure di Adriano Galliani quando era dirigente del Milan: “Temo da sempre le gare prima della sosta di Natale e quelle dopo la sosta”. Panettone indigesto dunque per i giallorossi, storicamente sfortunati quando si gioca in tempi di Epifania.

Brescia-Lazio 1-2. E dire che al Rigamonti era passato in vantaggio il Brescia grazie a un gol di Mario Balotelli. Poi, sempre nel primo tempo, l’episodio favorevole che puntualmente lancia Lulic e compagni: follia del 22enne difensore bresciano Andrea Cistana che si fa espellere per due gialli rimediati in pochi minuti. Uno dei due falli causa il rigore che Immobile trasforma. Nella ripresa, nonostante l’inferiorità numerica, le “Rondinelle” resistono. In pieno recupero, però, ecco il nuovo episodio favorevole ai biancocelesti: ancora un gol decisivo oltre il 90′ come a Reggio Emilia contro il Sassuolo e a Cagliari, ancora un gol di Immobile sempre più capocannoniere con 19 reti. Il bomber prolifico, l’arma in più di Simone Inzaghi che con 9 vittorie consecutive eguaglia il record stabilito dalla Lazio di Sven Goran Eriksson nella stagione 1998-99. E’ pertanto un anno di luce per i fratelli Inzaghi allenatori: Simone fa volare “l’Aquila” in A così come Filippo in Serie B fa volare le “Streghe” di Benevento: i giallorossi sanniti infatti guidano il torneo cadetto con 12 punti di vantaggio sul Pordenone e 15 sul Crotone.

Ennesimo episodio di razzismo ai danni di Balotelli. Durante Brescia-Lazio nuovi cori contro Mario e al 31′ del match con la squadra di casa in vantaggio per 1-0, l’arbitro Manganiello ha deciso di interrompere la gara per alcuni minuti consentendo allo speaker dello stadio di rampognare i laziali presenti al Rigamonti. Successivamente, Simone Inzaghi, con ampi gesti dalla sua area tecnica, ha chiesto ai tifosi della Lazio di farla finita con gli spregevoli cori razzisti. Al termine della partita, Balotelli ha risposto agli ultras biancocelesti con un post sui social in cui si legge: “Laziali presenti oggi allo stadio Vergognatevi”.

Piange la sponda giallorossa del Tevere: la Roma resta quarta ma dice addio ai sogni di gloria. Belotti super doppietta, Sirigu para tutto: il Torino sbanca l’Olimpico e sveglia bruscamente la squadra di Fonseca, fin qui tra le rivelazioni del campionato. Devastante partita del “Gallo” granata, che realizza due gol e colpisce due legni, decisive anche le parate del portiere ex Psg. Belotti dunque rilancia il Toro e fa respirare mister Mazzarri; la Roma invece si arena sulla ripartenza, proprio sul più bello. Per la squadra di Fonseca una sconfitta inattesa (0-2, proprio come con l’Atalanta, l’unica altra sconfitta casalinga della stagione romanista e sempre contro una squadra che gioca con la difesa a tre) e anche in parte sfortunata, visto che l’altro grande protagonista del successo granata si chiama Salvatore Sirigu, autore di almeno sei parate importanti. La Roma paga inoltre l’arbitraggio di un pessimo Di Bello e il comportamento di un’altrettanto pessimo addetto al Var. Edin Dzeko non pervenuto: la differenza con Lazio, Inter e Juventus sta tutta qui. Queste squadre hanno uno o più bomber, mentre tra i giallorossi Dzeko va a intermittenza e se Dzeko non gira (il bosniaco compirà 34 anni a marzo), la squadra non segna. Crea tanto (ben 31 tiri in porta) ma non segna. Uno dei limiti di questa Roma è ancora il non saper essere cattiva sottoporta.

Gli altri due anticipi della 18° giornata ridono a Verona e Genoa. A Ferrara, Pazzini e Stepinski regalano tre punti pesanti al Verona: 2-0 per gli scaligeri. E così la Spal torna fanalino di coda del campionato. Mentre, grazie alle reti dei due attaccanti l’Hellas prosegue il suo bel torneo salendo momentaneamente al 9° posto a quota 22 punti. Il cambio di allenatore e il solito caos arbitro-Var, rianimano il Genoa: i grifoni e il nuovo tecnico rossoblu Nicola (terzo allenatore genoano dopo gli esoneri di Andreazzoli e Thiago Motta) bagnano l’arrivo del nuovo anno con una vittoria firmata Criscito e Pandev. Ma il Sassuolo non ci sta e polemizza per l’arbitraggio. Decidono il match: il rigore trasformato dal capitano e l’acuto del 36enne macedone, che annulla il pari di Obiang. Gli emiliani protestano su entrambe le reti e recriminano per un gol annullato a Djuricic. La Befana porterà solo carbone all’arbitro Irrati e alla coppia Var Di Paolo-Ranghetti. Ricordiamo che nel lunedi dell’Epifania, oltre a Juve-Cagliari e Napoli-Inter, si giocheranno: Bologna-Fiorentina (nel derby dell’Appennino la prima di Iachini da allenatore della Viola al posto del licenziato Montella), Milan-Sampdoria con il tanto sbandierato ritorno di Ibrahimovic in maglia rossonera, Atalanta-Parma e Lecce-Udinese. Aspettiamo la Befana per distribuire caramelle e carbone.

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