TEMPI SUPPLEMENTARI/ Il solito “LuLa Park” lancia l’Inter: tris al Milan e prove di fuga scudetto. Lautaro, Lukaku e Handanovic schiantano i rossoneri. Benevento, nonostante la superiorità numerica la Roma non sfonda il muro. Si aggrava la crisi del Napoli battuto dall’Atalanta. Semplici è il nuovo tecnico del Cagliari

di FABIO CAMILLACCI/ Inter: un’altra domenica perfetta. Schianta il Milan nel derby, va in fuga scudetto e dedica il tutto al compianto Mauro Bellugi. Un 3-0 firmato dalla solita “LuLa” in versione “LuLa Park”. Rispetto al 3-1 di domenica scorsa contro la Lazio, griffato dalla doppietta di Lukaku e dal gol di Lautaro, stavolta i due super attaccanti di Antonio Conte si scambiano i ruoli: doppietta di Martinez e sigillo del gigante nero belga. Ma su questa preziosa vittoria c’è anche un’altra grande firma: quella di Samir Handanovic, autore di tre prodigiose parate nel secondo tempo quando il risultato era ancora di 1-0 per i nerazzurri. Salvataggi determinanti ai fini del risultato finale.

Involuzione Milan. Un Diavolo decisamente involuto e ridimensionato rispetto a quello ammirato da giugno a dicembre 2020. Questi primi due mesi del 2021 sono stati disastrosi per i rossoneri che hanno collezionato ben 4 sconfitte in campionato (di cui 3 negli ultimi 5 turni) e una in Coppa Italia (quella che è costata l’eliminazione sempre contro i cugini interisti). In mezzo, la piccola stecca di Belgrado per l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League contro la Stella Rossa. Per la compagine di Stefano Pioli, un’involuzione in termini di risultati ma anche di gioco e di forma psicofisica. Il ritorno delle Coppe europee di certo non aiuta squadre che hanno una rosa corta come quella del Milan. Infortuni, Covid e squalifiche poi aggravano il tutto.

Benevento-Roma, il muro sannita regge anche in 10 uomini: al Vigorito è 0-0. Per la Roma vale lo stesso discorso fatto per il Milan. I giallorossi pagano gli infortuni rimediati giovedi nella sfida contro il Braga, oltre al viaggio in Portogallo e la consenguente stanchezza. Non è facile recuperare la forma in tre giorni, non è facile resettare e preparare la sfida successiva in programma la domenica quando si torna in Italia di fatto il venerdi mattina. Ma la Roma paga anche la sua sterilità offensiva dimostrandosi incapace di approfittare di un Benevento in inferiorità numerica per buona parte della ripresa in seguito al doppio giallo mostrato a Glik. Poi se non tiri mai in porta le partite non le vinci: e questo è un atavico limite degli uomini di Fonseca, una squadra sempre sulle montagne russe. Giallo al quinto e ultimo minuto di recupero: l’arbitro Pairetto assegna un giusto rigore alla Roma per fallo in area su El Shaarawy, ma, il Var segnala, sempre giustamente, una precedente posizione di fuorigioco di Pellegrini.

Domenica nera per tutte e tre le italiane impegnate in Europa League: Napoli travolto a Bergamo. La Dea che si appresta a sfidare il Real Madrid in Champions, supera i partenopei per 4-2. Una Dea che peraltro è andata a sprazzi se consideriamo che il primo tempo è finito 0-0. Male, molto male, invece gli azzurri di Gattuso: pericolosi e in gol solo grazie a due episodi favorevoli. Per il resto è notte fonda per il Napoli. Un furioso patron De Laurentiis ordina il silenzio stampa: il tecnico rimane su una panchina rovente. Ma ADL farebbe bene a riflettere anche sui tanti errori di mercato. Una follia spendere circa 80 milioni per Osimhen: un mediocre attaccante che fino a un anno fa era praticamente sconosciuto. A proposito, auguri di pronta ripresa al nigeriano che sul finale di gara ha spaventato tutti per un trauma cranico; ora sta bene.

Gli anticipi. Vittoria sofferta e al piccolo trotto della Lazio nell’anticipo dell’Olimpico contro la Sampdoria: il massimo con il minimo sforzo con tanto di rigore non concesso ai blucerchiati a pochi minuti dal termine. A proposito, da stigmatizzare ancora una volta l’atteggiamento dell’intero club sotto inchiesta per lo scandalo tamponi: i calciatori protestano e pressano l’arbitro come ossessi per tutto l’arco della gara, i raccattapalle sono irritanti perchè non fanno altro che perdere tempo quando la Lazio è in vantaggio e poi, dulcis in fundo, il fastidioso atteggiamento dell’allenatore Simone Inzaghi, al quale tutto è concesso da arbitri e quarto uomo. Sempre fuori dall’area tecnica e a volte addirittura in campo. Ma fino a oggi, nessun arbitro lo ha mai espulso; il problema grave è che non viene nemmeno richiamato. Sic.

Il resto del programma della 23° giornata. Il Cagliari dopo la sconfitta interna di venerdi scorso contro il Torino, ha deciso di sostituire Di Francesco con l’ex tecnico della Spal Leonardo Semplici, così come avevamo anticipato. Scoppiettante 2-2 tra due belle squadre come Genoa e Verona. In parità, 1-1, anche il derby emiliano Sassuolo-Bologna. Mentre il Parma in casa contro l’Udinese, getta alle ortiche una potenziale vittoria salvezza passando dal 2-0 al 2-2. E in tema di zona retrocessione, le ultime 3 in classifica, si staccano sempre di più avvicinandosi alla B. Adesso all’appello di questo interminabile spezzatino manca soltanto Juventus-Crotone prevista per lunedi 22 febbraio alle ore 20.45. Con un successo, Juve di nuovo al terzo posto.

La classifica di Serie A dopo 23 giornate

Inter 53
Milan 49
Roma 44
Lazio 43
Atalanta 43
Juve 42*
Napoli 40*
Sassuolo 35
Verona 34
Sampdoria 30
Genoa 26
Bologna 25
Fiorentina 25
Udinese 25
Benevento 25
Spezia 24
Torino 20
Cagliari 15
Parma 14
Crotone 12

*Una partita in meno

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