TEMPI SUPPLEMENTARI/ Coppa Italia: la lite Mancini-Sarri oscura l’impresa dell’Inter a Napoli. Il Mancio: “Il tecnico partenopeo mi ha dato del gay, è razzista e non può stare nel calcio”. Esiste un precedente per Sarri

sarri_mancini_litedi Fabio Camillacci/
Dopopartita infuocato al San Paolo per Napoli-Inter, quarto di finale di Coppa Italia a eliminazione diretta. E’ un Roberto Mancini furioso e incontenibile quello che si presenta ai microfoni di Rai Sport al termine del match vinto 2-0 dai nerazzurri. Alla domanda sul battibecco avuto con la panchina dei partenopei (nella foto), che gli è costata l’espulsione nel finale di gara, l’ex manager del Manchester City ha dichiarato: “Battibecco? Domandate a Sarri, che è un razzista. Io dico che uomini come lui non possono stare nel mondo del calcio. Sarri ha usato parole razziste. Avevo chiesto solo al quarto uomo il perché dei cinque minuti di recupero e lui ha iniziato a inveire contro di me, dandomi del ‘frocio’ e del ‘finocchio’. Ha 60 anni e si deve vergognare, questo episodio cancella tutto. È una vergogna, uno che si comporta così in Inghilterra non vedrebbe più il campo. Negli spogliatoi sono andato a cercarlo, lui mi ha detto ‘ti chiedo scusa’, io ho risposto ‘ti devi vergognare, se tu sei un uomo sono orgoglioso di essere frocio e finocchio’. Il quarto uomo? Ha sentito tutto, era lì, siamo stati allontanati tutti e due”.
Mancini attacca, pesantemente, Sarri prova a difendersi. Interpellato sull’episodio, l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri ha detto: “La litigata? Ero nervoso per l’espulsione a Mertens. Sono cose che in campo succedono e devono finire lì. Sono andato a chiedergli subito scusa negli spogliatoi e ora mi aspetto che anche lui faccia lo stesso. Può darsi io l’abbia offeso, ma secondo me sono cose che devono rimanere in campo”. Poi quando le domande virano in maniera più specifica sugli insulti riferiti da Mancini aggiunge: “Non ricordo cosa gli ho detto, può darsi che l’abbia offeso, ma è finita lì. Ancora non li ho 60 anni, penso che sia una litigata da campo, in 10 secondi dovrebbe finire. Posso anche avergli detto democristiano, non mi ricordo, non c’è niente dietro, non tiriamo fuori l’omofobia. Più che chiedergli scusa non so cosa potrei fare lo farò anche domani. Lì per lì mi sembrava una normale litigata da campo, con toni da non usare nella maniera più assoluta e più ferma, ma in campo ho sentito e visto di peggio. Spero che anche Mancini a mente fredda cambi idea. Nelle mie parole non c’è nessun tipo di discriminazione, non ho nulla contro gli omosessuali, non ho nessun tipo di remora ovviamente da quel punto di vista”. Successivamente, in conferenza stampa, Sarri ha precisato: “Io omofobo? La mia storia dice che non è vero, ho avuto e ho amici omosessuali. Gli ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente ed evidentemente ho sbagliato”.
Sarri recidivo? Abbiamo ritrovato un precedente simile relativo a un Varese-Empoli di B con l’attuale allenatore del Napoli che mostra il dito medio ai tifosi lombardi e al termine rilascia dichiarazioni omofobe. È il 25 marzo 2014, Sarri guida l’Empoli che sarà promosso dalla B alla A e i suoi giocano a Masnago, contro il Varese (che vincerà 1-0). Dopo l’espulsione di Mario Rui, il tecnico diventa una furia e nel post partita dichiara: “Il calcio è diventato uno sport per froci. Abbiamo subito il doppio dei falli, ma abbiamo avuto più gialli noi. È uno sport di contatto e in Italia si fischia molto di più che in Inghilterra con interpretazione da omosessuali”. Per quell’episodio, Sarri si beccò una multa di 5 mila euro, ma, solo per il dito medio mostrato ai varesotti. Per la cronaca, chiese pubblicamente scusa anche in quell’occasione.
La partita Napoli-Inter. La sfida di Fuorigrotta finisce in secondo piano alla luce del giallo Mancini-Sarri. Ma non è stata una bella partita: poche emozioni e poco gioco. Non ci stupiamo dei nerazzurri che il gioco non lo hanno mai sfoggiato in questa stagione, ma, degli azzurri apparsi nervosi, stanchi e involuti. Higuain è rimasto in campo per 70 minuti (risparmiato da Sarri per il campionato visto che c’è profumo di scudetto per il “Ciuccio”) e il Napoli ha perso: non è una semplice coincidenza. Ormai è chiaro che il Napoli senza il “Pipita” vale meno della metà del potenziale espresso fino a oggi. I napoletani per vincere il tricolore devono solo augurarsi che l’argentino non si faccia mai male da qui al termine della stagione. Intanto, un po’ di zavorra per spiccare definitivamente il volo in A i partenopei se la sono tolta uscendo dalla Coppa Italia. Rimane soltanto l’Europa League che riparte a febbraio con i 16° di finale. Tornando al match del San Paolo, il successo interista ha il marchio di sempre: difesa a oltranza e Handanovic super pronto ad abbassare la saracinesca sulle poche occasioni da gol create dai padroni di casa. Al 74′, ecco la consueta zampata letale nerazzurra che stavolta porta la firma di Jovetic, autore di una magia. Chiude il conto un altro slavo: dal montenegrino “Jo Jo” al serbo Ljajic. Nerazzurri in semifinale, se la vedranno con la vincente di Lazio-Juventus in programma oggi alle 20.45. Speriamo di assistere a un grande spettacolo, possibilmente, senza code velenose finali come al San Paolo dove Sarri e Mancini hanno perso entrambi.

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