SUPERCOPPA ITALIANA/ Quatar: trionfo Milan di rigore, la Juventus schiacciasassi va al tappeto. Capolavoro di Montella e Berlusconi festeggia il 29° trofeo in 30 anni di gestione rossonera

SUPERCOPPAdi FABIO CAMILLACCI/ Come coniderare questa Supercoppa italiana vinta dal Milan ai rigori contro la super Juventus? L’ultimo trofeo della gestione Berlusconi o il primo dell’era cinese? In attesa del definitivo passaggio di proprietà, questo è sicuramente il 29° trofeo vinto col Cavaliere ancora al comando in 30 anni di presidenza: tanta roba (nella foto Ap-Gazzetta dello Sport: la gioia dei giocatori del Milan con la Coppa). Berlusconi in Italia, Galliani in Quatar a soffrire e a esultare in tribuna. Al termine, consueta telefonata di festa del dirigente al Cavaliere. O è stato il Cav a chiamare Galliani? Cambia poco. Da Supercoppa a Supercoppa: erano 5 anni infatti che i rossoneri non alzavano una coppa. L’ultima gioia arrivò nel derby di Pechino contro l’Inter nella stessa competizione. Per Montella si tratta del primo titolo da allenatore. Bravissimo il tecnico a rilanciare quella che ai nastri di partenza era praticamente la stessa rosa della disastrosa stagione 2015-16. Finalmente, dopo tanti esoneri in stile Zamparini, il Milan ha trovato l’allenatore giusto. Conoscendo il valore di Vincenzo Montella non avevamo dubbi.

Supercoppa di rigore. Decisivo ancora una volta Donnarumma, che dal dischetto si conferma un fenomeno e ipnotizza un certo Dybala. E’ il trionfo del Milan dei giovani, il trionfo del Milan italiano. La Juventus rullo compressore, invece, per una volta molla la presa e probabilmente cercherà di non mettere più piede a Doha in Quatar. Con questa, dopo quella col Napoli, fanno due sconfitte in Supercoppa in tre anni. Troppo. A proposito, ma perchè non torniamo a giocare la Supercoppa italiana in Italia come accade negli altri campionati europei? Anzi, sarebbe ancora più bello adottare la formula spagnola con gare di andata e ritorno. Capiamo che i petrodollari arabi fanno gola, ma, perchè in Germania, in Francia, in Spagna e in Inghilterra la Supercoppa si assegna in patria? Peraltro, orario scomodo: fischio d’inizio alle 17.30 ora italiana. Riportiamo la Supercoppa italiana in Italia, grazie.

Le formazioni di partenza. Alla fine Allegri accantona l’idea del tridente, che alla vigilia pareva essere una strada assolutamente percorribile. A farne le spese è ancora una volta Dybala, alla quarta panchina di fila, con trequarti consegnata nei piedi di Pjanic, a supporto delle punte Higuain e Mandzukic. Disco verde per Lichtsteiner, regolarmente al suo posto sulla corsia destra in difesa; un’altra novità al centro con Rugani preferito a Barzagli. Montella invece conferma l’undici che era apparso ben chiaro durante la settimana: Bertolacci vince il ballottaggio con Niang e si è accomoda alla sinistra di Locatelli, con Bonaventura alzato sulla linea di Bacca e Suso. In difesa De Sciglio è preferito ad Antonelli.

L’avvio della finale di Supercoppa. La partita comincia come era lecito attendersi: palla tra i piedi bianconeri e Milan di rimessa. Molto, ma molto di rimessa. Quel che infatti probabilmente Montella non si attendeva era una remissività così evidente dei suoi, anche se in questi casi i propri demeriti si avvicinano parecchio ai meriti altrui. La Juve va a prendere il Milan altissima, impedendogli di ripartire fin dalla mediana, con conseguenze evidenti: Suso e Bonaventura, per non parlare di Bacca, restano senza rifornimenti. Soprattutto “Jack”, che per metà del primo tempo resta per lo più fuori dal gioco. Il Milan soffre in particolare sulla propria destra, dove Sturaro e Alex Sandro, nonostante la lucida opposizione di Abate, imperversano. Sul taccuino annotiamo: un tiro al volo di Mandzukic deviato con difficoltà da Donnarumma, una conclusione a botta sicura di Sturaro su cui il portiere rossonero compie uno dei suoi soliti miracoli, e il gol di Chiellini (18′): angolo di Pjanic e il difensore bianconero appoggia in rete senza il fastidio di alcuna marcatura perché il Milan resta a guardare in blocco. Sono passati venti minuti, e in campo c’è una squadra sola, che oltre a giocare molto meglio va al doppio dell’altra. L’unico brivido per Buffon è un sinistro a giro di Suso che esce di un soffio.

Riscossa rossonera. Poi, però, la Juve commette un errore colossale: allentare la pressione permettendo al Milan di tirare fuori la testa gradualmente. La vera svolta è al 33′, quando Alex Sandro, fin lì impeccabile, è costretto a uscire per infortunio. Al suo posto Evra, che a differenza del compagno lascia sempre qualche centimetro in più a Suso. E infatti è dal sinistro del talentuoso spagnolo che nasce un bel cross che taglia l’area e finisce sulla testa di Bonaventura. Esecuzione perfetta, Buffon (alla 600° presenza in bianconero) non può arrivarci.

Il secondo tempo. La ripresa inizia esattamente all’opposto del primo tempo: Milan padrone del campo e Juventus ad aspettare, più per calo fisico che per scelta. I rossoneri, rincuorati dalla seconda parte della prima frazione, giocano con scioltezza, passando soprattutto dai piedi di Suso, che piazza un paio di cross consecutivi al veleno, fino al terzo tentativo su cui Romagnoli di testa centra in pieno la traversa. La Juve alleggerisce la pressione con un gran destro di Khedira: Donnarumma risponde alla grande. Poi è ancora Milan, con Bacca che non arriva per questione di millimetri su un cross basso di Kucka. A quel punto Allegri decide che è il momento di inserire Dybala, autentico beniamino del pubblico locale di Doha. Sarà un caso, ma la Vecchia Signora si rivitalizza: l’argentino conclude un paio di volte pericolosamente; la fiammata però dura poco. Giusto una decina di minuti e il Milan torna a farsi sotto. Il clou sta tutto in un colpo di testa di Bacca a due centimetri da Buffon e che il portiere bianconero smanaccia via miracolosamente in qualche modo. Il risultato resta così inchiodato sull’1-1 e si va ai supplementari.

I due overtime. Il primo, col Milan padrone del campo, sarà ricordato come quello del grande spreco rossonero: dopo due minuti infatti Bacca, su respinta di Buffon, tutto solo fallisce incredibilmente un’occasione colossale. Nel secondo tempo supplementare invece è Dybala a spedire alle stelle da posizione invitantissima. Un errore non da lui, che pesa parecchio. Ultime emozioni per un braccio in area di De Sciglio su cross di Evra, che provoca proteste feroci della Juventus. Il braccio è attaccato al corpo, proteste ingiustificate. Nulla da fare, si va alla lotteria dei calci di rigore, ed è festa rossonera. L’errore decisivo è di Dybala: Pasalic trasforma il penalty milanista ed è Supercoppa Milan.

LA SEQUENZA DEI RIGORI: Marchisio (J) gol, Lapadula (M) parato, Mandzukic (J) traversa, Bonaventura (M) gol, Higuain (J) gol, Kucka (M) gol, Khedira (J) gol, Suso (M) gol, Dybala (J) parato, Pasalic (M) gol.

 

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