Sul rinvio della castrazione per i colpevoli di violenza sessuale scoppia la bagarre alla Camera: deputate Fi contro i leghisti

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Bagarre alla Camera per il rinvio del revenge porn nel disegno di legge sul “codice rosso”. Un grupp di deputate di Forza Italia, guidate da Stefania Prestigiacomo, vanno all’attacco del governo tentando un ‘assalto’ ai banchi dove siedono i ministri. La Prestigiacomo viene placcata dai commessi, mentre il presidente Fico la richiamava all’ordine. La seduta viene sospesa.

Mentre si susseguivano gli interventi a raffica dei deputati di Fi per invitare ad approvare l’emendamento che introduce il reato di revenge porn, la Prestigiacomo è partita verso i banchi della presidenza. Dietro a lei si sono visti correre, tra le altre, Giusi Bartolozzi, Mara Carfagna, Benedetta Fiorini e Michaela Biancofiore. 

La maggioranza in realtà ha dei dubbi sull’emendamento leghista che prevede l’introduzione – in alcuni casi di violenza sessuale – della castrazione chimica per il violentatore. Sulla proposta della Lega, infatti, sono diversi i dubbi  anche nel gruppo leghista oltre che in quello del M5S.

Lo stesso ministro Giulia Bongiorno dagli schermi di Sky Tg24 aveva precisato: che “la castrazione chimica “è una forma di trattamento terapeutico inibitore della libido che, nel caso dell’emendamento che noi proponiamo, può essere proposto, non imposto, cioè non può essere obbligatorio”. E’ un trattamento che, ha rimarcato, “il soggetto può scegliere” e che è “la condizione per avere il bonus della sospensione” della pena. 

“La Lega ha annunciato che presenterà un emendamento al ‘codice rosso’ per introdurre la castrazione chimica. Fratelli d’Italia non può che essere soddisfatta, visto che è una nostra battaglia da sempre”, dichiara  Daniela Santanchè. “Rimane però l’amarezza, – aggiunge – perché già da tempo questa misura poteva essere operativa nel nostro ordinamento, visto che nel decreto Sicurezza presentai un emendamento in tal senso e, inspiegabilmente, fu bocciato dalla Lega. Apprezziamo il rinsavimento, a scoppio ritardato, dei colleghi leghisti ma non vorremmo che si tratti dell’ennesimo annuncio elettorale, alla luce delle parole del capogruppo al Senato del M5S che ha già espresso la sua contrarietà. Non vorremmo registrare l’ennesima marcia indietro della Lega, che stavolta, però, sarebbe sulla pelle delle donne”.

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