Strage di Erba, l’avvocato di Olindo e Rosa: “Finti amori della Bazzi e notizie false su Wikipedia, chi c’è dietro tutto questo?”

di SERGIO TRASATTI/ Lunedì 3 febbraio, a più di 13 anni dalla strage di Erba, la Corte d’Assise di Como sarà chiamata a decidere sull’analisi dei reperti rimasti sui quali sono state rinvenute tracce biologiche rinvenute sulla scena del crimine e che non appartengono né alle vittime, né a Olindo Romano e Rosa Bazzi. Inoltre, i giudici si dovranno pronunciare sull’accesso ai server delle intercettazioni ambientali mancanti relative agli interrogatori di Mario Frigerio, l’unico testimone del massacro.

I recenti sviluppi della strage di Erba sono stati nuovamente approfonditi a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus. Al microfono di Fabio Camillacci, l’avvocato Fabio Schembri, uno dei legali dei coniugi Romano, ha cominciato commentando le notizie sul presunto amore in carcere di Rosa Bazzi: “Già mesi fa molti media dissero che questo signore che poi è deceduto avrebbe rinunciato alla libertà per amore di Rosa Bazzi, tutto ciò guarda caso proprio in coincidenza dei nuovi importanti sviluppi legati alla strage di Erba. In quel periodo infatti si parlava del ricorso in Cassazione ma molti organi di informazione invece di scrivere e parlare degli sviluppi giudiziari, puntarono sul gossip riportando la notizia della presunta storia d’amore tra l’ergastolano e Rosa. L’interessato e la casa circondariale, tramite la direttrice, smentirono categoricamente. Adesso invece, a pochi giorni dall’udienza pubblica del 3 febbraio prossimo davanti alla Corte d’Assise di Como, la stessa notizia è stata ribaltata e in questo caso sarebbe Rosa Bazzi a essersi innamorata di questa persona morta nel dicembre scorso per un incidente stradale. L’ennesima fake news che fa male al povero Olindo Romano. Fortunatamente, lui sa che queste notizie sono false anche se sono tese a destabilizzare la coppia anche umanamente parlando”.

I sospetti dell’avvocato dei coniugi Romano. L’avvocato Schembri poi ha aggiunto: “Ecco, io non voglio parlare di una ‘longa manus’ che agisce in modo occulto ma certo è bizzarro dover constatare che gran parte della stampa tace sui tanti lati oscuri della vicenda e sulle imminenti nuove tappe, però quando si deve parlare di presunti amori di Rosa Bazzi parte un tam tam mediatico incredibile che dimentica sia l’inspiegabile e stigmatizzabile distruzione di alcuni reperti importanti perpetrata dal cancelliere di un tribunale, sia la scomparsa di intercettazioni ambientali determinanti. Fake news mirate probabilmente a depistare, a distrarre l’attenzione su fatti concreti e gravi. Ora che ci sia una regia occulta nessuno di noi lo può dire, però questi sono i fatti e fanno riflettere, fanno pensare a una strategia sospetta da parte di qualcuno. E a proposito di notizie vorrei segnalare e denunciare che anche Wikipedia da un anno a questa parte ha cambiato registro in merito alla strage di Erba, cioè guarda caso da quando Radio Cusano Campus, Le Iene e altre trasmissioni hanno evidenziato i tanti lati oscuri della vicenda.

I sospetti di Schembri nel dettaglio. L’avvocato di Olindo e Rosa a tal proposito ha precisato: “Wikipedia ha iniziato a diffondere notizie incontrollate tipo che la Corte di Cassazione ha rigettato la richiesta della difesa di Olindo e Rosa di procedere all’analisi dei reperti rimasti. Cosa clamorosamente falsa. Inoltre, Wikipedia scrive che è stata rigettata l’istanza di revisione del processo avanzata dalla difesa dei coniugi Romano: cosa altrettanto falsa visto che noi questa istanza non l’abbiamo ancora presentata. Come se non bastasse, sempre Wikipedia scrive che alcuni reperti sarebbero stati distrutti in seguito a un’ordinanza della Cassazione. Tutto questo ha veramente dell’incredibile, quale manina misteriosa ha inserito proditoriamente queste notizie totalmente false? Intanto, in tutto ciò siamo in ballo da quasi 5 anni per fare degli accertamenti estremamente banali che potrebbero essere effettuati in un mese. Ma io resto ottimista sul fatto che si possa arrivare a una revisione del processo”.

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