di SERGIO TRASATTI/ Colpo di scena nelle indagini relative alla strage in famiglia di Altavilla Milicia nel palermitano: è finita in manette anche Miriam Barreca, l’unica figlia sopravvissuta alla follia dell’esorcismo mortale attuato da suo padre e due complici. Nella conferenza stampa degli inquirenti, infatti, il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio ha reso noto che anche la 17enne ha partecipato ai riti di purificazione in cui sono stati torturati i fratelli, Kevin ed Emanuel, e la madre, Antonella Salamone, poi uccisi. La Procura dei minori ha pertanto provveduto a indagare la ragazza per concorso in omicidio; a seguire, Miriam è stata arrestata e la ragazza ha ammesso il suo coinvolgimento.
Raccapricciante il racconto di violenze e sofferenze. Nella nota della Procura dei minori si legge: “La ragazza ha raccontato tutto dando un resoconto agghiacciante, anche in relazione al contributo personale fornito in relazione alle torture subite dalla madre e dai fratelli, alle loro atroci sofferenze, e all’agonia fino alla morte”. La 17enne ha chiarito anche quanto accaduto dopo l’assassinio della madre e come il padre e i complici abbiano dato fuoco al cadavere per seppellire poi i resti. Miriam ha inoltre detto che già da anni c’erano dei demoni in casa e che per colpa dei diavoli erano accadute cose negative alla sua famiglia: per questo avevano avuto la necessità di scacciarli dalla madre e dal fratello 16enne, molto legato alla donna e quindi posseduto dalle stesse forze demoniache.
Altre verità terribili emerse dalla conferenza stampa degli inquirenti. Il procuratore ha aggiunto: “E’ stata una tragedia tremenda, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una religiosità fanatica che pesa molto sui figli. La famiglia vive con disagio”. Ricordiamo che a oggi per la strage di Altavilla sono in carcere, oltre al padre e marito delle vittime Giovanni Barreca, anche Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia palermitana amica di Giovanni Barreca.
Un mese di folle rito collettivo per purificarsi. Il procuratore Cartosio ha successivamente spiegato: “Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e la coppia di Palermo che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico. Le vittime e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi”. Il procuratore parla di una vera e propria escalation nell’esorcismo che si sarebbe svolto in quella casa: dalle violenze psicologiche si sarebbe passati a quelle fisiche.
Altri particolari macabri. Sembra che anche Kevin, il figlio 16enne, abbia partecipato attivamente al massacro prima di essere ucciso. I due complici avevano convinto Barreca e i due figli più grandi, Kevin e la sorella, che solo il dolore avrebbe liberato la casa e i loro corpi dalle presenze demoniache. Dal canto suo, il pm Manfredi Lanza che coordina le indagini ha dichiarato: “Giovanni Barreca e la coppia palermitana si erano conosciuti sui social, i due erano in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro”. Tornando al procuratore Cartosio e alla possibilità che dietro la strage potrebbero esserci altri soggetti e scenari, lo stesso ha chiarito: “Cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni per comprenderlo a fondo”.
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