Sri Lanka: l’Isis rivendica la Pasqua di Sangue. L’allarme del primo ministro: “Sono possibili nuovi attacchi kamikaze”

E’ salito a 321 morti, tra cui 45 bambini, il bilancio delle vittime degli attacchi compiuti nel giorno di Pasqua contro chiese e hotel in Sri Lanka. Lo rende noto la polizia, precisando di aver arrestato 40 sospetti, inclusi il conducente di un furgone utilizzato dai terroristi per giungere sul luogo della strage e il proprietario di una casa dove abitavano alcuni di loro. Il Site intanto conferma: l’Isis ha rivendicato gli attentati. E il primo ministro dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, ha avvertito che sono possibili nuovi attentati nel Paese, dopo quelli di Pasqua, perché agli inquirenti risulta che ci sia altro esplosivo e altri terroristi ancora in giro.

LE NOTIZIE PRECEDENTI

Nello Sri Lanka, mentre gli artificieri stavano disinnescando un ordigno trovato in una stazione di autobus di Colombo, si è verificata una nuova esplosione. Nello scoppio è rimasto ferito un cronista di Repubblica. E’ accaduto oggi, il giorno dopo la strage, in un quartiere a metà fra gli hotel e le chiese colpiti dagli attentati che hanno causato oltre 290 morti di cui 35 stranieri e più di 500 feriti. In tutto la polizia ha scoperto 87 detonatori. Ricordiamo che in totale, secondo un bilancio ancora provvisorio, le esplosioni sono state otto; le prime sei in simultanea, che hanno squarciato alcune chiese nell’ora della messa ed alberghi pieni di turisti. Ventiquattro i sospetti finiti in manette. Sette i kamikaze in azione. Il governo dello Sri Lanka, ammettendo grosse falle nella sua intelligence, ha annunciato che dietro i sanguinari attacchi c’è il gruppo jihadista locale National Thowheed Jamath che avrebbe agito con l’aiuto di una rete internazionale.

Pasqua di sangue nello Sri Lanka. Sei esplosioni simultanee si sono verificate in tre chiese (una nella capitale Colombo) e in altrettanti hotel del Paese orientale; alberghi frequentati da turisti. Secondo fonti di polizia, al momento i morti accertati sarebbero 207, di cui almeno 35 stranieri. I feriti invece sarebbero più di 450. Il portavoce delle forze dell’ordine Ruwan Gunasekara in un comunicato fa sapere che sono state arrestate 13 persone. Inoltre, si apprende che è nelle mani della polizia anche un veicolo che sarebbe stato usato per trasportare gli attentatori a Colombo. Mentre la diplomazia degli Stati Uniti conferma che ci sono diversi cittadini americani tra le vittime, senza tuttavia precisare il numero esatto. E Donald Trump dichiara: “Gli Stati Uniti condannano nel modo più duro gli ignobili attacchi terroristici in Sri Lanka che hanno reclamato così tante vite preziose in questa domenica di Pasqua. Le nostre sentite condoglianze vanno alle famiglie delle oltre 200 vittime e delle centinaia di altri feriti. Stiamo col governo e col popolo dello Sri Lanka mentre portano alla giustizia gli autori di questi atti deprecabili e senza senso”.

La dinamica di un attentato e alcune testimonianze di italiani. Uno dei kamikaze si sarebbe fatto esplodere mentre era in coda al buffet della colazione nel “Cinnamon Grand Hotel” di Colombo. Secondo alcuni testimoni locali, l’attentatore si era registrato sotto falso nome facendosi passare per un uomo d’affari che si trovava in città per lavoro per alcuni giorni. Il kamikaze ha agito alle 8.30 del mattino: un orario di punta. Giusi Bortone, medico originario di Camerota (Salerno) ma residente a Parma, raggiunta telefonicamente racconta: “Io e il mio fidanzato siamo chiusi in albergo per il coprifuoco fino alle 6 di domattina. Poi, una volta cessato, ci allontaneremo al più presto da Colombo. Siamo spaventati. Siamo arrivati alle 10 e mentre stavamo ritirando i bagagli un ragazzo ci ha informato delle esplosioni. Poi abbiamo visto le immagini dei tg in aeroporto”. Mentre Roberto Mariotti, avvocato fiorentino in vacanza con la fidanzata nello Sri Lanka, dice: “Non possiamo uscire: qui c’è il coprifuoco, le autorità vogliono avere la certezza di aver messo tutto il Paese in sicurezza. Eravamo in pullman stavamo andando verso una struttura turistica sul mare, dove ora siamo arrivati e da dove, almeno fino a domani alle 6.00, ci hanno detto, non potremo muoverci”. La Farnesina è al lavoro e ribadisce che non ci sarebbero italiani tra le vittime.

Commenta per primo

Lascia un commento