di ALESSIA ALIMONDA (inviata speciale all’Olimpico)/ Lo Stadio Olimpico di Roma è tornato a vibrare al ritmo inconfondibile del rock italiano, grazie al Blasco nazionale. Vasco Rossi, con la prima delle sue due date romane del “Vasco Live 2025”, ha regalato ai suoi 60.000 fan una serata calda, sì, ma soprattutto indimenticabile. Un popolo, quello di Vasco, sempre presente, che ancora una volta ha dimostrato la sua incrollabile fedeltà.
Un inizio a sorpresa e un “Manifesto Rock”. Contro ogni aspettativa, il Komandante ha scelto di aprire lo show con una delle sue gemme più iconiche, “Vita Spericolata”. Un brano solitamente riservato al gran finale, che questa volta ha dato il via a una performance potente e simbolica. È stato un chiaro segnale: Vasco ha voluto mettere subito in chiaro il messaggio della serata. Non si è trattato solo di una scaletta, ma di un vero e proprio manifesto di rock puro e autentico.
Un viaggio attraverso oltre quarant’anni di emozioni. Il concerto si è rivelato un viaggio emozionante attraverso oltre quarant’anni di musica che hanno segnato generazioni. Oltre alle immancabili e sempre acclamate “Gli Spari Sopra”, “Sally” e “Albachiara”, il rocker di Zocca ha sorpreso il pubblico rispolverando pezzi rari come “Ed Il Tempo Crea Eroi”, assente dalle sue scalette da molti anni, per la gioia dei fan più accaniti. Tra i momenti più intensi e sentiti, l’esecuzione di “Vivere” ha toccato le corde più profonde, con un’emozione palpabile e occhi lucidi che si potevano scorgere tra la folla. Brani come “Quante Volte” e “Un Gran Bel Film” hanno mostrato un Vasco più introspettivo e riflessivo, sicuramente più maturo, ma ancora animato da una fame insaziabile di palco e di contatto con il suo pubblico.
La banda che accompagna la leggenda. Ad accompagnare Vasco sul palco, come sempre, una band eccezionale che ha contribuito a creare la magia della serata. Guidati dalla direzione musicale e dalle chitarre di Vince Pastano, la formazione includeva Stef Burns (chitarra), Antonello D’Urso (chitarra acustica, programmazione e cori), Andrea Torresani (basso e cori), Alberto Rocchetti (tastiere e cori), Donald Renda (batteria), Andrea Ferrario (sax), Tiziano Bianchi (tromba), Roberto Solimando (trombone) e Roberta Montanari (cori). Un’orchestra rock che si muove all’unisono con il suo leader.
Un patto eterno tra Vasco e i suoi fan. Il concerto del 27 giugno 2025 all’Olimpico è stato ben più di un semplice spettacolo musicale; è stata una vera e propria dichiarazione di fedeltà reciproca tra Vasco e il suo immenso pubblico. Un patto rock che dura da decenni, costruito su canzoni che sono diventate la colonna sonora della vita di molti, e che serate come questa continuano a rendere eterno e indissolubile.
La Scaletta del Concerto all’Olimpico:
* Vita Spericolata
* Sono Innocente Ma…
* Manifesto Futurista Della Nuova Umanità
* Valium
* Vivere
* Mi Si Escludeva
* Gli Spari Sopra
* Quante Volte
* Ed Il Tempo Crea Eroi
* Un Gran Bel Film
* Vivere Non È Facile
* Interludio 2025
* Buoni O Cattivi
* Basta Poco
* Siamo Qui
* C’È Chi Dice No
* Io Perderò
* Medley: La Strega (La Diva Del Sabato Sera) / Cosa Vuoi Da Me / Vuoi Star Ferma! / Tu Vuoi Da Me Qualcosa / Una Canzone Per Te / Va Bene, Va Bene Così
* Rewind
* E Adesso Che Tocca A Me
* Senza Parole
* Sally
* Se Ti Potessi Dire
* Siamo Solo Noi
* Canzone
* Albachiara
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