Sospensione da 10 a 15 giorni per 42 deputati M5s che protestarono contro i vitalizi ai parlamentari

Decisa all’Ufficio di presidenza della Camera la sospensione  (da 10 a 15 giorni) dai lavori di Montecitorio per 42 deputati M5S in seguito alle proteste in Aula durante la seduta del 22 marzo scorso in cui si discuteva dei vitalizi ai parlamentari. Le proteste  causarono lo stop della diretta tv e impedirono la prosecuzione del question time. Per 4 deputati i giorni di sospensione sono 12 in quanto hanno esposto cartelli sotto il banco della presidenza dell’Aula. E’ questa la sanzione comminata dall’Ufficio di Presidenza della Camera in seguito alla bagarre, che si divisa in due episodi: il caos in Aula e la tentata irruzione nell’ufficio di presidenza (per cui la sanzione decisa è di 15 giorni).

I 42 deputati sospesi dai lavori dall’ufficio di presidenza della Camera sono stati divisi in tre fasce: per alcuni la sospensione scatta a partire dal 6 aprile, per la seconda tranche a partire dal 17 maggio, per la terza scatterà invece il 22 giugno.

Il 4 aprile, giorno in cui il biotestamento approda in Aula alla Camera, nessuno dei deputati pentastellati risulterà sospeso. Questa mattina il Movimento aveva fatto appello affinché tutti i suoi deputati potesero restare in Aula in occasione dell’approdo del ddl.

Ai 15 giorni comminati ai 36 deputati per la tentata irruzione in Ufficio di Presidenza si aggiungono i 10-12 con cui sono stati sanzionati 29 deputati per le proteste in Aula. Nei due episodi in gran parte dei casi sono stati coinvolti e sanzionati i medesimi deputati. In tutto gli esponenti M5S sanzionati sono 42. Per alcuni (Sorial, Vacca, L’Abbate, ad esempio) i giorni di interdizione in totale sono quindi 27. Le sanzioni sono state votate da tutti i membri dell’Ufficio di Presidenza ad eccezione del pentaastellato Riccardo Fraccaro (gli altri due membri M5S erano assenti).

L’Ufficio di Presidenza, sanzionando con 15 giorni di sospensione la tentata irruzione del M5S in occasione del voto sulle delibere sui vitalizi, sottolinea come il comportamento “aggressivo” dei deputati che hanno rotto il cordone tentando l’irruzione nella Biblioteca della Presidenza abbia reso ancor più grave l’episodio a causa del quale, si ricorda, 4 assistenti parlamentari (3 uomini e una donna) sono dovuti ricorrere a cure mediche. Tra i deputati sanzionati per la tentata irruzione figurano Alessandro Di Battista, Giuseppe Bresca, Massimo De Rosa (unico che riuscì ad entrare), Danilo Toninelli, Michele Dell’Orco, Marco Brugnerotto.

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