SINFONIA DEA, OMAGGIO AL MAESTRO/ L’Atalanta è un’orchestra che suona a memoria, sa solo vincere e ora punta la Juventus capolista. All’Olimpico l’emozionante ricordo del romanista Ennio Morricone: il grande musicista scomparso ispira i giallorossi. Il Napoli inguaia il Genoa

di FABIO CAMILLACCI/ Lo scrivemmo tempo fa e lo ribadiamo oggi: questa Atalanta è da scudetto, e meriterebbe il titolo perchè quella di Gasperini è la squadra che esprime il miglior calcio del campionato. Nel 31° turno, la Dea vince ancora, 2-0 alla Sampdoria; e se sabato i bergamaschi dovessero battere la Juventus allo Stadium di Torino, si porterebbero a -6 da Madama capolista. Il sogno orobico è dunque infinito: dalla Champions al tricolore. Ilicic e compagni per quanto stanno in forma, fanno bene a non porsi limiti. Intanto, in attesa di Verona-Inter, l’Atalanta è terza con due lunghezze di vantaggio sulla compagine di Antonio Conte e a -2 dal secondo posto della Lazio. Senza dimenticare che le ultime due partite l’Atalanta le ha vinte da grande squadra vera: con pazienza e attenzione. Segnali inequivocabili.

Spaventosi i numeri della Dea. L’Atalanta non solo è la squadra più in forma torneo, ma ha vinto tutte le partite post-lockdown. Un’impresa che finora in Europa è riuscita solo a Bayern Monaco e Real Madrid. Insomma, la squadra di Gsp ha le carte in regola per approfittare dei tanti blackout totali juventini, mettendosi alle spalle Lazio e Inter, attualmente in difficoltà. Al Gewiss Stadium di Bergamo, la Samp regge solo 75 minuti, poi si scatenano Toloi e Muriel. Ranieri imbriglia a lungo i nerazzurri intasando il campo, i guizzi dei due sudamericani consentono ai padroni di casa di inanellare la nona vittoria consecutiva. Finisce 2-0. In casa Sampdoria, la situazione rimane la stessa e sempre difficile: il vantaggio sul terzultimo posto resta di 5 punti.

Le note di Ennio Morricone rianimano la Roma. I gol di Mkhitaryan e Veretout rialzano la Roma, 2-1 al Parma che protesta con l’arbitro per un mancato rigore. Prima del fischio d’inizio, emozionante ricordo di colui che amava definirsi “più romanista che musicista”. Suonano le note de “il Tema di Deborah”, brano principale della colonna sonora del film “C’era una volta in America” del grande Sergio Leone, cuore laziale. L’omaggio a Morricone rigenera la Roma dopo un inizio di gara difficile. Emiliani in vantaggio proprio dal dischetto con Kucka, ma i due centrocampisti romanisti ribaltano il match.

Storture moderne. Il rigore concesso al Parma non c’era, quello negato invece era solare, soprattutto alla luce della follia delle nuove regole sui falli di mano in area. Sbagliano tutti, prima il Var Mazzoleni che spinge l’arbitro Fabbri ad assegnare ai ducali il rigore che vale il vantaggio dopo aver rivisto l’episodio al monitor. Un rigore a dir poco generoso. Poi sbaglia Fabbri a non dare un penalty agli ospiti per netto fallo di mano di Mancini dopo aver rivisto tutto in tv. E’ l’ennesima follia di questa Serie A estiva, pazza e stantìa sotto tutti i punti di vista. L’ennesima follia all’epoca della moviola in campo.

Roma, una vittoria per uscire dalla crisi. I gol di Mkhitaryan e Veretout, i suoi uomini di fiducia, tolgono le castagne dal fuoco al tecnico Fonseca e ai giallorossi dopo 3 sconfitte consecutive. Mentre, per il Parma si tratta del quarto ko di fila. Un Parma che dopo aver sognato l’Europa ora è nel limbo della classifica. Sia chiaro, la Roma rimane convalescente se non ancora malaticcia, soprattutto per colpa di una situazione societaria insostenibile. Però resta la bella reazione, la prova d’orgoglio dei giallorossi. Segnali di crescita che proseguono dopo Napoli nonostante la sconfitta del San Paolo.

Mertens-Lozano, il Napoli vola. Genoa, Goldaniga non basta e in casa rossoblu si palesa lo spettro della retrocessione in Serie B. I Grifoni liguri scavalcati dal Lecce sono terzultimi. Il messicano dei partenopei entra e segna in velocità. I padroni di casa erano riusciti a pareggiare il vantaggio del belga. Le motivazioni spesso fanno la differenza, ma la brama di salvarsi del Genoa cozza contro il “metodo Gattuso”, un allenatore che non ammette alcun rilassamento da parte dei suoi calciatori. Il Napoli post-pandemia non a caso ha conquistato 12 punti su 15 dopo il trionfo in Coppa Italia. Una grande rimonta: gli azzurri restano quinti a braccetto con la Roma. Il Milan torna settimo a -2.

Sassuolo scatenato. Toro, boccata d’ossigeno. I neroverdi di De Zerbi continuano a vincere prendendosi anche il derby emiliano contro il Bologna di un Mihajlovic furioso. Il 3-1 con cui il Torino stende il Brescia consente ai granata di tirarsi fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione e forse spegne le velleità di rimonta delle Rondinelle penultime; adesso il team di Longo è a +7 dal Genoa terzultimo. Allo stadio Franchi di Firenze, Fiorentina e Cagliari si dividono la posta: 0-0.

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