Signori virologi, ma voi ce l’avete la laurea in Gurisprudenza per potervi occupare di coronavirus?

di ENNIO SIMEONE – «Eravamo scarsi a virologi», si potrebbe dire parafrasando un vecchio detto napoletano che è meglio non tradurre (per evitare equivoci). Ora alla lunga lista di quelli che abbiamo conosciuto nei primi dieci mesi di pandemia – nel vano tentativo di scansarne alcuni cercando un canale che non fosse occupato da un martellante talk show dedicato al coronavirus – se ne sono aggiunti altri: quelli che albergano a Roma nella Galleria Spada in piazza Capodiferro n.13. Sono i membri del Consiglio Stato, che abbiamo sempre immaginato nei loro panni di illustri giuristi, la cui competenza è quella di controllare la legittimità e la correttezza degli atti amministrativi. Insomma è l’organo di consulenza giuridico-amministrativa che funge da secondo grado di giurisdizione nell’ambito della Giustizia amministrativa, come nei ricorsi contro le decisioni del Tar.

Non immaginavamo, nella nostra ignoranza, che i suoi componenti potessero occuparsi anche di coronavirus e, soprattutto, delle terapie relative: una materia su cui gli illustri virologi di cui sopra non riescono spesso a trovare, e ad indicare agli sprovveduti telespettatori, risposte concordanti.  

Sbagliavamo! Oggi apprendiamo – come riferito dall’Ansa –  che «la III Sezione del Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota del 22 luglio scorso di AIFA (ndr: Agenzia del farmaco) che vietava la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal “bugiardino”) dell’idrossiclorochina per la lotta al Covid». Questa la motivazione: «La perdurante incertezza circa l’efficacia terapeutica dell’idrossiclorochina, ammessa dalla stessa AIFA a giustificazione dell’ulteriore valutazione in studi clinici randomizzati, non è ragione sufficiente sul piano giuridico a giustificare l’irragionevole sospensione del suo utilizzo sul territorio nazionale».

Il che, implicitamente, sta a significare che gli italiani potrebbero fare a meno del vaccino! Tanto, c’è l’Idrossiclorochina per curarsi del coronavirus! Quindi, inutile che il governo si affanni  e spenda tanti soldi per organizzare la vaccinazione di massa. Tanto, c’è l’idrossiclorochina. 

Peccato che questo farmaco sia indicato dalla stessa casa che lo produce «per pazienti affetti da artrite reumatoide e LES (lupus eritematoso sistemico)», e quando Trump lo indicò come quello che lo aveva guarito dal coronavirus (probabilmente mai contratto) divenne oggetto di barzelletta. Infatti anche Salvini disse che si sarebbe curato con quello, e fu applaudto dai «no-vax».

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