SIGNORA DI LONDRA/ Una Juventus in HD fa l’impresa in casa Tottenham e vola ai quarti di Champions. A Wembley è tango argentino con Higuain e Dybala

di FABIO CAMILLACCI/ Quando hai l’HD, inteso nel senso di Higuain-Dybala, ti bastano pochi minuti per superare gli ottavi di finale di Champions League nonostante il 2-2 interno dell’andata. “El Pipita” e “La Joya” fanno tutto in tre minuti e portano in paradiso la Vecchia Signora quando sembrava destinata all’eliminazione. La squadra di Allegri cade nel primo tempo ma si rialza grazie al duo argentino nella ripresa e vola ai quarti di finale di Coppa Campioni.  Serviva vincere e basta e la Juve ha vinto reagendo al gol del vantaggio degli Spurs britannici. Un’impresa nel tempio del calcio inglese: Wembley alla fine diventa una bolgia bianconera, tanta è la gioia dei tifosi arrivati fino a Londra. Mai dare per morta la Juventus, che ne sa una più del diavolo, la Juve ha sette vite come i gatti. In partenza, Allegri prova a giocarsi l’all in in stile Texas Holden mettendo in campo tutti gli attaccanti che ha nonostante le pesanti assenze: Douglas Costa con Dybala e Higuain, recuperato in extremis dopo il problema alla caviglia. In difesa, Barzagli con Chiellini e Benatia per cercare di alzare il muro.

Il primo tempo. Nei primi 45 minuti Madama soffre troppo la vivacità di Son sulla fascia sinistra: devastante l’attaccante sudcoreano. Ed è da lì che arrivano le azioni più pericolose del Tottenham e anche il gol del vantaggio. Minuto 39: Barzagli salva su Kane ma il pallone torna sui piedi di Trippier, che serve l’assist per il colpo del k.o. del migliore in campo, Son appunto. Bravo e fortunato il furetto dagli occhi a mandorla: colpisce male col destro, la palla va sul sinistro, si alza ed entra, mentre Buffon scivola. Prima del vantaggio Spurs la Juventus aveva fatto zero tiri in porta: il primo e unico del primo tempo, ma a lato, è di Pjanic qualche minuto dopo il gol di Son. Troppo ferma e poco propositiva la compagine bianconera, incapace di inventare qualcosa che spaventi gli Spurs. L’unico che ha il cambio di passo è Douglas Costa, con Buffon costretto alla doppia super parata ancora sullo scatenato Son. Molto dubbio il fallo in area di rigore di Vertonghen su Douglas Costa (17′), per cui i bianconeri protestano parecchio: l’intervento in tackle è irregolare, ci stava il penalty, ma l’arbitro polacco Marciniak lascia giocare.

La ripresa. Allegri prova a muovere qualcosa con quello che ha in panchina (pochino, viste le tante assenze). Ci prova: dentro Lichtsteiner e Asamoah per Barzagli e Matuidi, con Alex Sandro che diventa attaccante aggiunto. La mossa funziona e Higuain magicamente si scuote dal torpore. “El Pipita” prima segna (19′) su sponda di testa di Khedira dopo un cross proprio del terzino svizzero Lichsteiner, poi lancia Dybala per il 2-1 (22′): il numero dieci bianconero scatta sul filo del fuorigioco, si porta avanti il pallone e poi segna con il piede preferito, il sinistro. Poco dopo la Juve ha l’occasione per chiudere il conto sempre con Higuain che cerca Douglas Costa. Il Tottenham accusa il colpo: è frastornato e Pochettino cerca energie fresche con Lamela. L’ultimo quarto d’ora è un assedio degli Spurs: Chiellini è l’uomo della provvidenza su un cross insidioso del neo entrato, poi altra deviazione miracolosa di Khedira su Eriksen. Altri brividi su un tiro di Son che sfiora il palo. Niente in confronto però agli ultimissimi minuti di gioco, quando prima il palo e poi Barzagli, che respinge quasi sulla linea un colpo di testa di Kane, salvano la Juventus. Un finale col batticuore dunque per i ragazzi di Allegri ma il triplice fischio finale vale comunque un altro step verso la finale di Kiev. Il sogno Champions in casa Juve continua: soprattutto con questa HD.

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